Elnaz Rebaki, atleta iraniana che ha partecipato ai campionati asiatici a Seul di arrampicata sportiva, è tornata in Iran dopo aver gareggiato senza indossare l’hijab. Ora è tornata a Teheran e la folla la acclama come un’eroina.
Le vicende che stanno accadendo in Iran da settimane, per la morte di Mahsa Amini, stanno sconvolgendo il mondo intero e ora a queste si aggiunge quello che è accaduto a Elnaz Rebaki, un’atleta iraniana.
Dopo aver gareggiato a Seul senza velo, la donna era scomparsa ma poi in queste ore è tornata a Teheran, acclamata da una folla impazzita.
Elnaz Rebaki è una nota scalatrice iraniana, che ha partecipato la scorsa settimana ad una competizione in Corea del Sud, a Seul, nella sua categoria: l’arrampicata sportiva.
La donna ha sconvolto per il suo gesto inaspettato, ovvero il fatto che ha gareggiato senza l’hijab, il velo che le donne dell’Iran sono costrette a indossare anche nelle competizioni sportive.
In tutti i video della sua gara, infatti, si vede Elnaz indossare una fascia per i capelli, con la coda di cavallo, ma niente velo. Il suo gesto ha fatto indignare molti conservatori iraniani, ma tutti quelli che stanno protestando per la morte di Masha Amini hanno elogiato il gesto.
L’atleta, però, è stata protagonista nelle ultime ore di un mistero: lunedì mattina sarebbe dovuta ripartire con tutta la squadra per Teheran, ma la sera non si sapeva più niente di dove fosse.
Una fonte ha, poi, martedì, informato la BBC che le erano anche stati sequestrati telefono e passaporto, probabilmente arrestata e portata nella prigione di Evin.
Poi, però, è arrivato un post su Instagram dell’atleta, che si è scusata del gesto di non indossare l’hijab, spiegando che quando è iniziata la sua gara non era ancora pronta ma ha dovuto presentarsi per gareggiare.
Inoltre, Elnaz ha aggiunto che stava per tornare a Teheran, molto stressata dalla situazione e dall’attenzione mediatica su di lei.
All’alba di questo mercoledì, Elnaz Rebaki è atterrata a Teheran, acclamata da una folla in delirio, impazzita per il suo gesto e convinta che l’atleta l’abbia fatto in ricordo di Masha Amini.
Come si vede dai video sui social, i protestanti in Iran le hanno riservato un ritorno da vera eroina, visto tutto quello che sta succedendo nel Paese e quello che le donne stanno continuando a subire.
Continuano le proteste per la morte di Masha Amini in Iran, la ragazza morta dopo l’arresto della polizia morale, per non aver indossato correttamente il velo a Teheran.
Le proteste si fanno sempre più intense, anche se le notizie che arrivano in Occidente non sono tantissime, visto che il governo iraniano sta tentando di bloccare tutte le comunicazioni.
In questi giorni, un’altra giovanissima ragazza è morta, a 16 anni. Asra Panahiu, questo il suo nome, una studentessa che è stata picchiata perché, insieme ad altre compagne, non ha voluto cantare l’inno dedicato ad Ali Khamenei, la guida suprema.
La notizia arriva tramite Telegram, dal sindacato degli insegnanti iraniano, una notizia che denuncia ancora una volta quanto in Iran la situazione sia sempre peggiore ogni giorno di più.
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