Elnaz Rekabi, l’atleta iraniana che ha gareggiato a Seul senza il velo, ha voluto mandare un messaggio al popolo in rivolta per la libertà e per Mahsa Amini che è morta per aver indossato male lo hijab.
Oggi in Iran la folla si è radunata per omaggiare Amini e si è recata nel cimitero dove è sepolta. Un fiume di gente per esprimere solidarietà a lei e a tutte le giovani donne morte da quel 16 settembre. Una lotta che però è duramente punita dal governo che oggi ha sparato sulla folla radunata per la libertà. Dopo le notizie emerse, Elnaz Rekabi ha deciso di esporsi sui social e ha mandato un messaggio di solidarietà a chi sta lottando rischiando la propria vita per un futuro migliore.
Elnaz Rekabi è l’arrampicatrice iraniana che ha gareggiato a Seul in Sud Corea senza indossare il velo ed è immediatamente finita su tutti i media internazionali. Il popolo iraniano ha appreso questa scelta coraggiosa in maniera positiva e ha visto nell’atleta un simbolo di coraggio.
Dopo la gara però si sono perse le tracce della donna e la preoccupazione, data la situazione in Iran, è andata alle stelle. La società sportiva ha fatto sapere dopo molte ore che Rekabi era in viaggio con la squadra verso Teheran senza fare riferimento al gesto.
Appena è arrivata all’aeroporto ha trovato manifestanti ad aspettarla in segno solidarietà e ha rilasciato una comunicazione dove diceva che era stato un atto involontario e che il velo era caduto nella fretta della preparazione. Messaggio che non ha convinto molto e difatti più tardi è emersa la verità.
Rekabi ha dovuto dichiarare forzatamente che non era suo intento violare la legge che impone lo hijab anche all’estero. Questo è quello che è emerso da fonti vicine alla famiglia che ha svelato di essere stata minacciata. Fortunatamente le sono stati concessi gli arresti domiciliari e non Evin come trapelato inizialmente.
Dall’arrampicatrice non sono più arrivate notizie dirette fino ad oggi quando il suo messaggio ha sorpreso il mondo intero.
Rekabi ha mandato un messaggio all’Iran in lotta in questa giornata di commemorazioni per Amini per il 40esimo giorno dalla sua scomparsa. Un’azione profonda che probabilmente avrà ripercussioni importanti ma che ha voluto fare nonostante le autorità abbiano manifestato il loro dissenso nei suoi confronti.
Ha scritto sul suo profilo Instagram: “In questi giorni i miei eroi sono persone che pagano un caro prezzo per avere una vita normale. Avere una vita sicura, normale e libera è un diritto di tutti gli esseri umani”.
Un messaggio accolto con speranza che mostra la vicinanza della scalatrice ma che già allertato le autorità che hanno un occhio ben teso verso la repressione i Iran che oggi ha raggiunto livelli disumani.
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