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Iran, gli Usa si uniscono alle sanzioni di GB e Ue. La reazione del regime islamico di Raisi

L’Iran sta continuando ad affrontare la rivoluzione del popolo che dal 16 settembre,  giorno in cui è stata uccisa a causa delle percosse ricevute dalla polizia morale Mahsa Amini e arrestata per avere indossato male il velo, non si è più fermata. Con essa però è arrivata anche la repressione governativa attuata dal capo di Stato raisi in accordo con la guida Suprema dell’iran cameo. L’unione europea deciso di elargire nuove sanzioni nei confronti della Repubblica islamica iraniana e si sono unite a lei a ruota anche Gran Bretagna e Stati Uniti. Questo ha sollevato Malcontento tra le autorità islamiche che hanno attaccato duramente l’occidente e minacciano di attuare importanti ripercussioni.

Capo di stato iraniano Raisi – Nanopress.it

Dopo essere arrivati a quasi 600 manifestanti morti durante le proteste e a circa 20.000 prigionieri politici, come rivelato dalla Ong Iran Human Rights, le autorità internazionali hanno deciso di adottare una politica sanzionatoria più dura e che mira a colpire il regime iraniano e placare la crudeltà verso i cittadini ma anche a eliminare le l esecuzioni pubbliche. Condanne a morte che stanno prendendo piede e vengono utilizzate come carta da giocare per incutere timore tra le istituzioni internazionali e soprattutto nella popolazione che continua nella rivoluzione.

Iran,  nuove sanzioni anche da parte degli Stati Uniti

Gli Stati Uniti hanno lodato pubblicamente la scelta dell’unione europea e della Gran Bretagna di punire con misure sanzionatorie i funzionari delle Guardie della Rivoluzione della Repubblica islamica.

Il portavoce del Dipartimento di Stato americano Ned Price ha dichiarato ad Iran International:Applaudiamo alle ultime designazioni dei funzionari dell’IRGC da parte dei nostri alleati europei”, osservando che “I nostri alleati europei riconoscono la minaccia e le sfide poste dall’IRGC e dall’Iran”.

Price ha poi spiegato che:Abbiamo goduto di una cooperazione e di un coordinamento eccezionalmente stretti con l’Europa nell’affrontare queste sfide”.

In merito possibilità di riprendere i colloqui per rilanciare l’accordo sul nucleare del 2015, ha specificato invece che:Il JCPOA non è all’ordine del giorno da mesi. L’Iran ha costantemente voltato le spalle alle possibilità di perseguire il reciproco ritorno al JCPOA”.

il funzionario ha voluto spiegare che tutto questo è il “risultato di ciò che l’Iran sta facendo in tutto il mondo e alla sua stessa gente, ci siamo concentrati sull’invio di messaggi chiari all’Iran”. 

Price si è poi rivolto direttamente alla Repubblica islamica iraniana e ha affermato:smettila di uccidere la tua gente, smettila di inviare droni in Russia”.

Nella giornata di ieri l’Occidente ha intensificato la pressione sull’Iran e ha focalizzato l’attenzione sulla repressione delle proteste ed anche sulla fornitura di armi alla Russia, arrivando ad un nuovo accordo che prevede un pacchetto di aiuti pari a mezzo miliardo di euro  che ha fatto molto arrabbiare le autorità iraniane.

Dopo le sanzioni accordate dall’unione europea sono arrivate anche quelle della Gran Bretagna che si è unita nel combattere un regime che schiaccia il proprio popolo senza pietà e subito dopo sono emerse anche le sanzioni Degli Stati Uniti.

Il segretario di Stato Antony Blinken ha dichiarato:In concomitanza con il Regno Unito e l’Unione Europea, oggi gli Stati Uniti stanno intraprendendo ulteriori azioni per sollecitare la responsabilità per le violazioni dei diritti umani del regime iraniano, imponendo sanzioni a 10 ulteriori individui iraniani e a un’altra entità iraniana”.

Questo è il nono round di designazioni che prendono di mira gli i diretti responsabili della repressione dall’inizio delle proteste a livello nazionale nel settembre 2022.

La reazione nelle autorità iraniane più

L’Iran ha criticato e attaccato duramente le nuove sanzioni imposte dall’Unione Europea e dalla Gran Bretagna e ha riferito immediatamente che avrebbe reagito, nonostante l’Ue si sia fermata prima di elencare l’IRGC come gruppo terroristico.

Il  portavoce del ministro degli Esteri iraniano Nasser Kanaani ha dichiarato:Repubblica islamica annuncerà presto l’elenco delle nuove sanzioni contro i violatori dei diritti umani dell’UE e dell’Inghilterra”.

Allo stesso tempo, un giornale di Teheran titolava:L’Europa si è fermata alla linea rossa dell’Iran”. Alcuni estremisti hanno esposto questo argomento sostenendo che le minacce di Teheran all’Europa di non designare Il corpo delle guardie della rivoluzione islamica come terroristi e hanno funzionato a tal punto di fare indietreggiare le nazioni occidentali.

Un giornale che si dice sotto ad un influente insider del regime ha affermato che le sanzioni dell’UEavevano svolto la maggior parte del lavoro”, tranne quello di elencare ufficialmente l’IRGC come gruppo terroristico.

Il giornale, Farhikhtegan, ha detto di essere affiliato con Ali Akbar Velayati, uno stretto consigliere del leader supremo Ali Khamenei, ha spiegato la scorsa settimana che il voto al Parlamento europeo etichettando l’IRGC come terrorista che aveva fatto un grande danno nei rapporti internazionali e nelle dinamiche esistenti. Precisando che le azioni dell’occidente verso L’Iran avranno un impatto che andrà a toccare anche Ehi ambito commerciale.  Eh

L’Unione Europea ha imposto sanzioni a più di 30 funzionari e organizzazioni iraniane, comprese unità delle potenti Guardie Rivoluzionarie, accusandole di una “brutale” repressione delle manifestazioni e di altre violazioni dei diritti umani.

Anche gli Stati Uniti e la Gran Bretagna hanno emesso nuove sanzioni contro l’Iran, questo mostran un deterioramento delle già disastrose relazioni dell’Occidente con Teheran.

Le sanzioni sono l’ultima risposta alla repressione mortale dell’Iran sui disordini dopo la morte della giovane curdo iraniana Mahsa Amini durante la custodia della polizia morale a settembre.

Ieri l’amministrazione Biden ha  deciso di imporre nuove sanzioni alla Fondazione cooperativa della guardia rivoluzionaria islamica iraniana e ad alcune altre funzionari iraniani.

Il  Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha affermato in una nota che la nuova azione sanzionatoria ha preso di mira un “pilastro economico chiave dell’IRGC, che finanzia gran parte della brutale repressione del regime; così come alti funzionari della sicurezza che coordinano la repressione di Teheran a livello nazionale e provinciale”.

Gli Stati Uniti hanno descritto la Fondazione cooperativa dell’IRGC come un agglomerato economico composto da alti funzionari del gruppo per gestire i propri investimenti e in settori differenti dell’economia iraniana.

Le sanzioni britanniche invece includevano il congelamento dei beni del vice procuratore  iraniano Ahmad Fazelian, che il ministero degli Esteri britannico ha dichiarato responsabile di un sistema giudiziario iniquo che ha utilizzato la pena di morte per scopi politici. Anche altre persone affiliate all’IRGC sono state sanzionate.  la vicenda dell’ex ministro akbari a aumentato il già noto astio tra La Gran Bretagna e il governo iraniano.

Le forze di sicurezza iraniane, controllate principalmente dalla Guardia rivoluzionaria e sostenute dalla magistratura intransigente, hanno ucciso circa 550 civili da quando sono scoppiate le proteste contro il regime a settembre.

Le associazioni umanitarie e gli attivisti iraniani in Occidente non hanno appreso di buon grado la decisione del Parlamento europeo di non inserire le guardie della rivoluzione islamica nella lista dei gruppi terroristi. Hanno incolpato il capo della politica estera Ue di aver attuato questa retromarcia per avere la possibilità, poi, di parlare con l’Iran dell’accordo sul nucleare.

Iran, Guardie della Rivoluzione islamica – Nanopress.it

I funzionari iraniani hanno lanciato una lunga serie di minacce all’Europa la scorsa settimana, tra cui prendere di mira le forze militari europee in Medio Oriente e chiudere lo Stretto di Hormuz alle navi commerciali europee. Questa è una sorta di tattica già nota e usata talmente di frequente  dai funzionari della Repubblica islamica che ha perso il suo splendore.

Martedì un membro del parlamento iraniano ha sollevato la questione, affermando che la minaccia è ormai diventata sciocca e nessuno crede più a queste affermazioni.

 

Letizia De Rosa

Mi chiamo Letizia De Rosa, ho 35 anni e per molto tempo ho lavorato nell'ambito della mediazione finanziaria e immobiliare. Amo la natura e il suo potere rigenerante. Sono curiosa e ho, da sempre, fame di conoscenza e proprio per questo approfondisco minuziosamente ogni argomento negli ambiti più disparati. Imparare e conoscere è un punto focale della mia vita e ho sfruttato, così, un momento di difficoltà personale per dare finalmente un ruolo concerto alla mia più grande passione ovvero la scrittura, creando un connubio perfetto tra la penna e tematiche che mi appassionano come la geopolitica e i rapporti internazionali e diplomatici. Questo mi ha permesso, con grande orgoglio e dopo aver acquisito anni di esperienza, di occuparmi su Nanopress.it proprio di ciò che amo di più ovvero di news e dinamiche estere, comprese le relazioni tra Stati.

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