L’Iran è ancora scosso dalle manifestazioni che si sono, successivamente, trasformate in una concreta rivoluzione popolare e, con lei, prosegue anche la repressione del regime che, nonostante le avvisaglie dei paesi occidentali, continua a voler sedare completamente e a tutti i costi il dissenso popolare. Nonostante le critiche pervenute, anche da parte dell’opposizione iraniana, l’Assemblea degli Esperti della Repubblica islamica ha rinnovato l’incarico e la propria lealtà alla Guida Suprema dell’Iran Alì Khamenei.
Il Consiglio degli Esperti della Repubblica islamica ha deciso di rinnovare, nuovamente, la propria lealtà al sovrano iraniano, che è stato duramente criticato dalle autorità internazionali ma ha, sempre e comunque, ribadito la sua posizione ovvero quella di reprimere con tutti i mezzi i dissidenti politici. la posizione della Guida Suprema è identica a quella del capo di Stato Raisi e, di fatti, entrambi ritengono di vitale importanza il rispetto delle leggi islamiche contenute nella Sharia che sono, a loro avviso, la base della politica statale e per questo la legge islamica è ritenuta al pari e anche superiore di quella generata dall’ambito politico.
Ciò comporta che la violazione delle regole morali abbia punizione molto simili se non peggiori a quelle prestabilite perché compie un reato come il furto o l’omicidio. La repressione dei diritti del genere femminile è una costante, che accompagna la vita delle donne iraniane e, proprio per questo, il popolo si è rivoltato contro le istituzioni religiose e statali iraniane per mettere fine a un regime, che da anni opprime il popolo e lo priva di libertà ma anche della dignità umana e dei diritti primari.
Dalla morte di Mahsa Amini avvenuta il 16 settembre, per mano della polizia morale dopo il suo arresto per aver indossato il velo, il dissenso popolare non si è più placato così come la reazione governativa che ha attuato impiccagioni di giovani manifestanti come monito per la popolazione e per le nazioni occidentali, che sono ritenute complice e organizzatrici delle rivolte iraniane.
Neanche le sanzioni occidentali e l’intenzione di inserire le Guardie della Rivoluzione islamica all’interno della lista dei gruppi terroristici proposta dall’Unione Europea, ma ancora non accettata perché necessita di un processo concreto, ha minato la sicurezza e la violenza utilizzata dal regime. Si è tenuta l’Assemblea degli Esperti della Repubblica islamica iraniana e la fedeltà è stata nuovamente dimostrata alla Guida Suprema.
Il Segretariato dell’assemblea o Consiglio degli Esperti ha rilasciato una nota ufficiale, nella quale i membri dell’assemblea hanno descritto il leader Alì Khamenei come una forza essenziale all’interno delle autorità iraniane che simboleggia solidarietà e unità nazionale. Nella dichiarazione ufficiale viene criticato anche il modo in cui la popolazione iraniana si rivolge al leader religioso e hanno condannato slogan e striscioni che emergono quotidianamente, ormai da oltre cinque mesi, contro il leader durante le proteste popolari quotidiane.
I membri dell’assemblea sono scelti ed eletti dalla cerchia ristretta del regime iraniano e da persone molto strette allo stesso Khamenei. Questo dimostra l’impossibilità concreta di evitare o rifiutare la lealtà alla Guida Suprema.
Il Consiglio degli Esperti ha il compito di vigilare, revocare ed eleggere la Guida Suprema e chi volesse candidarsi per il ruolo può farlo soltanto quando la candidatura è stata vagliata dal Consiglio dei Guardiani nel quale i membri sono a loro volta nominati direttamente, ma anche indirettamente come specifica Iran International, dalla stessa guida Suprema Khamenei.
Entrambi gli organismi iraniani hanno come leader il religioso, notoriamente intransigente, Ahmad Jannati, che mercoledì ha compiuto 96 anni e il giorno dopo è stato rieletto per altri due anni come presidente.
Va precisato anche che il vice presidente dell’Assemblea degli Esperti è il capo di Stato Ebrahim Raisi.
L’assemblea ha rilasciato alcune dichiarazioni dove, sostanzialmente, ha elogiato e glorificato la Guida Suprema dell’Iran Khamenei, sostenendo fortemente che la sua posizione abbia un ruolo fondamentale nello sviluppo iraniano e nel mantenere le tradizioni radicate nel popolo.
Nella nota si legge anche che il: “Grande volume senza precedenti di propaganda e insulti contro di lui indica che il nemico comprende il suo ruolo importante nella guida e nella gestione della società”. Precisando inoltre che la sua richiesta di preservare la tradizione iraniana dello hijab, ma anche dell’abbigliamento accettato dal codice islamico, è uno degli elementi che necessariamente deve essere preservato dato che rappresenta l’identità della Repubblica islamica dell’Iran. Hanno accusato in maniera decisa l’ondata di proteste che ha attraversato le regioni iraniane e che sta proseguendo come una reale rivoluzione.
Sottolineando che la norma che ha portato fondamentalmente all’uccisione di Mahsa Amini sia qualcosa da preservare come una preziosa tradizione.
Oggi si è tenuto un incontro tra il presidente iraniano e alcuni membri dell’Assemblea degli Esperti a Teheran, dove lo stesso leader Khamenei ha voluto prendere parola e precisare così la sua posizione. La guida Suprema ha riferito che l’establishment iraniano si: “oppone a coloro che credono nel laicismo occidentale e si oppone ai leader della democrazia liberale, che hanno ordito un complotto per dominare e saccheggiare le risorse del mondo dietro la falsa bandiera della libertà e della democrazia”.
Iran International rivela che qualche giorno fa a ottenuto una lettera confidenziale delle Guardie Rivoluzionarie islamiche che chiedevano al governo di non rivelare il bilancio è l’operato di istituzioni criticate come quello della polizia del velo.
Nonostante l’Iran si mostri forte e stabile diverse questioni stanno mettendo in serio pericolo l’establishment iraniano e per esempio la questione sul nucleare, che ha allertato la comunità internazionale che osserva in maniera minuziosa l’operato dell’Iran. Oltre a questo, la presa di posizione dell’Occidente ha fatto sì che l’Iran abbia scelto di avvicinarsi ulteriormente ad alleati come Cina e Russia per evitare di dipendere dalle Nazioni occidentali.
Le nazioni europee continuano la loro lotta per far rientrare le Guardie della Rivoluzione islamica all’interno dei terroristi e anche lunedì una folla stimata tra le 20 e le 30mila persone si sono radunata all’esterno del Consiglio Europeo a Bruxelles per invitare i paesi dell’unione europea a compiere questa decisiva mossa contro il regime iraniano.
Dato che è stato comunicato, già diverse settimane fa, che è necessario un processo che apporti al caso prove, che vengano comunque vagliate anche se i fatti accaduti in Iran sono sotto gli occhi di tutti, ha portato diverso malcontento tra la popolazione europea e tra le associazioni umanitarie e ,in vista di questo malcontento, sono state emesse ulteriori sanzioni nei confronti di funzionari della Repubblica islamica tra cui il vice comandante delle Guardie della Rivoluzione, diversi parlamentari e il ministro della cultura e dell’istruzione.
Sembra che nulla fermi la posizione e la violenza iraniana dato che emerge un nuovo video che mostra una bambina di nove anni picchiata perché indossava male il velo ed ha scatenato nuovamente la rabbia popolare e il dissenso internazionale.
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