Iran, il popolo iraniano ha ricevuto il sostegno degli sportivi che si sono uniti alla protesta contro i soprusi e per la libertà. Diverse manifestazioni di solidarietà da parte di atleti iraniani e oggi ai Mondiali si terrà la partita Iran Inghilterra.
Gli occhi del mondo stanno osservando il coraggio di un popolo, quello iraniano, che sta combattendo per un futuro migliore e per la libertà che da tempo è loro negata. Dopo la morte di Mahsa Amini il 16 settembre, le proteste non sono mai scemate ma anzi il clima che si respira in Iran è quello di una vera e propria rivoluzione. Al popolo si sono uniti anche personaggi famosi di tutto il mondo indignati per la morte della 22enne curda causata dalle percosse ricevute dalla polizia morale durante la sua detenzione. Gli sportivi iraniani stanno negli ultimi tempi mostrando sempre la solidarietà alla popolazione in evidente difficoltà. Il governo iraniano ha attuato, fin dal principio delle manifestazioni, una durissima e violenta repressione che ha provocato la morte di numerosissimi giovani.
Iran, gli sportivi si uniscono alle proteste
L’Iran sta portando avanti una lotta contro le leggi islamiche e contro la polizia religiosa ma la stessa lotta per la libertà e contro i soprusi viene schiacciata duramente dal governo e ha portato il numero dei morti a crescere ulteriormente. La repressione in Iran è diventata qualcosa di disumano che sta consumando la popolazione che, nonostante tutto, non molla il colpo.
Le manifestazioni avvenute a causa della morte di Amini hanno avuto come esito scontri importanti che hanno portato alla morte ben 378 persone, di cui molti giovanissimi. Il motto ‘Donna Vita Libertà‘ è diventato universale e ha raggiunto il globo intero, e moltissimi sostenitori della causa iraniana hanno voluto renderlo loro per trasmettere solidarietà.
Al sostegno e alle proteste del popolo iraniano si sono aggiunti sportivi e celebrità internazionali che hanno tagliato una ciocca di capelli simbolicamente per omaggiare Mahsa uccisa perché indossava male il velo. Inizialmente gli iraniani che ricoprivano cariche di spicco hanno tentennato nell’esprimere vicinanza per paura di ritorsioni, dopo però hanno preso coraggio direttamente da quel popolo che sfida la morte per la libertà.
Un popolo quello iraniano che conosce benissimo i risvolti e i rischi e li accetta. Dopo le ultime uccisioni che hanno coinvolto anche due bambini, si sono messi in campo anche gli sportivi e gli atleti che rappresentano l’Iran all’estero. Una delle prime è stata una squadra di calcio e subito dopo è stata la volta della scalatrice Elnaz Rekabi che ha deciso di partecipare alla gara a Seul senza il velo.
Poi è arrivato il turno di della pattinatrice della squadra olimpica Mardani che ha deciso di gareggiare senza velo. Ma anche la squadra nazionale di beach soccer che ha deciso di non cantare l’inno provocando il distacco della messa in onda in Iran.
Negli ultimi giorni si sono uniti alla protesta anche una squadra di basket femminile che ha posato insieme e tutte senza velo. La foto è corredata da una scritta che raccomanda alla donna di sentirsi libera e non vincolata alle differenze di genere.
Il capitano della federboxe iraniana ha riferito dalla Spagna: “Ho deciso di non tornare in Iran, per essere la voce di coloro che non vengono ascoltati dalle autorità. Soprattutto la popolazione del Sistan-Balochistan dove sono state uccise dozzine di persone innocenti“.
Oggi ai Mondiali Iran-Inghilterra
La nazionale di calcio iraniana oggi affronta ai Mondiali in Qatar l’Inghilterra. La partita si terrà allo stadio internazionale Khalifa di Doha e i due hanno avviato una sfida che inizialmente ha avuto il sapore della storica disputa tra i due Paesi dovuta alle divergenze del passato.
Poi però la situazione è ovviamente cambiata e il punto focale è ora la situazione tragica che sta vivendo il popolo iraniano. Il capitano della nazionale ha riferito durante la conferenza stampa di ieri: “Dobbiamo accettare il fatto che la situazione del nostro Paese non è buona e che il nostro popolo non è felice, tutti sono scontenti, ma questo non è un motivo per non essere qui la voce del popolo. E per non rispettarla.”
Ehsan Hajsafi ha poi continuato: “tutto quello che abbiamo lo dobbiamo al nostro popolo e siamo qui per lavorare duro, combattere, avere un buon comportamento in campo, segnare dei gol ed essere devoti al popolo iraniano”.
Il CT della nazionale inglese Southgate ha invece dichiarato che omaggeranno tutti i giovani del mondo: “Inginocchiarsi prima della partita, un messaggio forte a favore dell’inclusività per i giovani di tutto il mondo” e ha concluso: “per molti la vita si è fatta difficile, è in atto una recessione economica che colpisce molti e quindi vorremmo che il nostro viaggio portasse felicità alla gente”.
Tutto questo accade mentre proprio ieri in Iran è scattata la sesta condanna a morte per un manifestante. L’associazione Iran human right chiede di fermare un massacro che a loro avviso ha ucciso oltre 400 persone.