Una nuova atleta iraniana si è esibita senza il velo e le immagini hanno fatto il giro del mondo. Oltretutto è salita sul podio ed è stata premiata senza hijab e sulla maglietta la scritta Iran.
Sembra quasi un deja vu ma si tratta di una nuova storia che ha come protagonista un’atleta iraniana che ha gareggiato senza il velo. Come nella storia di Elnaz Rekabi che è stata costretta a dichiarare la non intenzionalità del gesto. Nelle scorse ore la protesta è stata sostenuta anche se in maniera differente dalla squadra di beach soccer. I ragazzi della nazionale hanno deciso di non cantare l’inno e la TV iraniana ha bloccato la diretta TV.
La situazione in Iran rimane complicata e ormai sono molte settimane che le proteste proseguono e dal 16 settembre, data in cui è scomparsa Mahsa Amini, ne sono successe di cose.
Le manifestazioni hanno coinvolto l’intero paese e successivamente, appena si è compresa la gravità della situazione, il mondo intero si è unito al popolo iraniano. Anche all’interno del mondo sportivo ci sono stati atleti che hanno deciso di mettere la propria faccia per la libertà dell’Iran e ne hanno pagato le conseguenze.
La campionessa di arrampicata Elnaz Rekabi ha gareggiato a Seul senza il velo e le immagini della gara hanno fatto il giro del mondo. Subito dopo però si è innescata la paura collettiva in merito a ciò che le fosse capitato dato che per ore non si sapeva dove fosse finita. La società sportiva ha spiegato che era di ritorno a Teheran.
Al suo arrivo in aeroporto è stata accolta dai manifestati come un’eroina ma è stata poi costretta, sotto ricatto, ad affermare che era stata un’azione non voluta dovuta dalla preparazione per la gara.
Si apprende ora che anche la pattinatrice Niloufar Mardani ha preso parte ad una gara in Turchia senza indossare lo hijab. L’atleta iraniana ha rappresentato il Paese per un decennio nella disciplina del pattinaggio di velocità su pista.
La nazionale iraniana ha fatto la sua dichiarazione in merito all’accaduto che ovviamente ha fatto il giro del web. Il ministero dello sport dell’Iran ha dichiarato: “Mardani ha partecipato alla gara in Turchia senza autorizzazione. L’atleta non ha indossato l’abbigliamento approvato dal ministero e non fa parte della nazionale dal mese scorso”.
Le proteste in Iran sono ancora in atto e in queste settimane si sono susseguiti avvenimenti tragici. Le manifestazioni per la morte della 22enne Amini hanno ricevuto una dura repressione dal governo.
Le leggi islamiche vengono fatte rispettare dalla polizia religiosa e la violenza è approvata dal governo. Durante le proteste sono state uccise molte giovani donne che lottavano per la libertà.
Il mondo intero si è indignato per la brutalità della repressione e per la violenza permessa. Si sono alzati in piedi e hanno fatto sentire ampiamente la propria voce anche studenti e lavoratori. Una rivolta che ha come obbiettivo la realizzazione di un futuro migliore senza oppressione.
Chi secondo lo stato è pericoloso, in questa categoria rientrano anche i manifestanti, viene considerato nemico politico e finirà al carcere di Evin a Teheran. Tra loro anche la nostra connazionale Alessia Piperno che era detenuta anche quando si sono verificati i disordini nel penitenziario.
Il tutto è stato spacciato da Teheran come una rivolta dei carcerati ma si è appreso poi che le cose non sono andate proprio così e si è trattato di una sorta di lezione contro i detenuti.
Sono state applicate anche sanzioni economiche da parte dei paesi occidentali ma nemmeno questo ha frenato il governo iraniano. Anzi lo stesso Presidente Raisi, ha additato l’occidente come falso e diffamatore.
Il popolo non molla e continua, nonostante il pericolo costante, a lottare per liberarsi da un regime rigido che limita la libertà e la crescita degli individui.
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