L’Iraq fa i conti con la crisi economica dovuta alle troppe ferie concesse dal Parlamento di Baghdad. O almeno questo è quello che sostiene un gruppo di imprenditori iracheni che non ha mai digerito quella norma, approvata lo scorso aprile del 2013, che concede in maniera ufficiale 150 giorni di festività nazionali ogni 12 mesi, permettendo alle singole città di aggiungere un proprio calendario di giorni non lavorativi.
L’Iraq è il Paese più colpito dal terrorismo in tutto il mondo, secondo il Global Terrorism Index 2014, eppure, secondo gli imprenditori locali, i problemi della crisi economica del Paese sarebbero causati dalla legge che riconosce 150 giorni di festività nazionali.
L’economista Bassam Jamil Antoine ha stimato in almeno 150 miliardi di dollari le perdite dell’economia nazionale dovute all’eccessivo numero di giorni di ferie nel calendario nazionale.
Per risollevare il mercato, non solo nei centri urbani più importanti, il ministro dell’Educazione iracheno ha proposto al Primo Ministro Haider al-Abadi, e al Parlamento, la realizzazione di una nuova legge specifica.
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