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Iraq: l’Isis ha distrutto il sito archeologico di Nimrud, antica città assira fondata nel XIII secolo aC. Dopo lo scempio al museo di Mosul, dove i miliziani di al Baghdadi hanno fatto a pezzi, a suon di martellate, una serie di reperti dal valore inestimabile, è stata la volta della storica capitale, universalmente conosciuta come uno dei gioielli più preziosi dell’epoca assira. Si trova sul fiume Tigri, ad una trentina di chilometri da Mosul, ed è stata rasa al suolo dalla furia devastatrice dei jihadisti che, armati di bulldozer, hanno inferto l’ennesimo colpo al patrimonio storico ed archeologico dell’Iraq e del mondo intero. L’annuncio è arrivato dal Ministero iracheno del Turismo e delle Antichità, che ha diffuso la notizia con un post sulla sua pagina facebook.
Ancora uno scempio ai danni del patrimonio storico e culturale dell’umanità: dopo la devastazione al museo di Mosul, l’Isis ha completamente distrutto il sito archeologico su cui sorgeva la capitale assira di Nimrud, poco distante da Mosul – la città irachena identificata dagli storici come l’antica Ninive – che dal giugno scorso si trova sotto il controllo dei miliziani dell’Isis. Proprio da qui sono arrivate, il 26 febbraio scorso, le terribili immagini che ritraevano gli uomini al servizio del califfo Abu Bakr al Baghdadi mentre sfogavano la loro furia iconoclasta contro le statue, i reperti e gli antichi manufatti conservati nel museo della città, colpevoli, secondo loro, di offendere la religione islamica. Ora, come dicevamo, è stata la volta di Nimrud, la biblica Calah, fondata dal re Shalmaneser e capitale dell’impero assiro sotto Assurbanipal II, nell’880 a.C.
La città venne alla luce nel 1820, ma i primi scavi archeologici iniziarono intorno al 1845, proseguendo poi fino alla metà degli anni Settanta. Grazie ai lavori di scavo furono ritrovati i resti del palazzo reale e diverse sculture e statue, in particolare quella di Assurbanipal II, trovata, tra l’altro, in eccellente stato di conservazione. Con essa, una serie di sculture alate con la testa di uomo e il corpo di animale e diversi oggetti d’avorio. Di enorme valore anche il cosiddetto ‘tesoro di Nimrud‘, oltre seicento resti di antichi gioielli e pietre preziose, sopravvissuto al saccheggio che seguì, nel 2003, l’offensiva americana contro Baghdad, durante la seconda guerra del Golfo. Il prezioso patrimonio, infatti, era conservato nella Banca Centrale della capitale irachena.
Ora, purtroppo, i preziosissimi resti dell’antica città assira sono caduti sotto i colpi dei terroristi dell’Isis che, come ha affermato uno dei portavoce del governo iracheno, colpendo non solo le persone ma anche ciò che di prezioso esse possiedono, ‘continuano a sfidare la volontà del mondo e i sentimenti dell’umanità‘.
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