Il governo sembra essere molto positivo nel riuscire a trovare tutte le risorse necessarie.
Per ottenere i fondi necessari, si potrebbe fare leva anche sulla revisione della tax expenditures.
Il Cdm a metà marzo
Il disegno di legge riguardo alla riforma di tre aliquote IRPEF arriverà sul tavolo del consiglio la settimana prossima. Questo ciò che ha anticipato Maurizio Leo, il vice ministro dell’economia. La novità più importante è proprio la conferma del passaggio da quattro a tre aliquote IRPEF.
Già in passato il governo Draghi aveva diminuito le aliquote passando da cinque a quattro, sperando di fare in modo che possa essere più equa l’imposta principale dello stato garantendo così al sistema almeno la metà delle sue entrate.
Un procedimento che il governo Meloni sembra avere intenzione di continuare passando da quattro a tre aliquote. Lo scopo è quello di diminuire l’imposizione fiscale generale senza però andare ad intaccare l’equilibrio dei conti.
Giancarlo Giorgetti, il Ministero dell’Economia, ha assicurato di avere intenzione di dare inizio ad un processo di riduzione del carico fiscale, un percorso che avverrà gradualmente.
Durante questi ultimi mesi, il gruppo di studio sulla riforma messo in piedi da Maurizio Leo, si è occupato di elaborare numerosi schemi di tenuta riguardo ad un sistema a tre aliquote. A questo riguardo il viceministro afferma che finalmente sono presenti le condizioni per ottenere un sistema a tre aliquote.
Al fine di recuperare gli incassi mancanti, l’intenzione è quella di ricorrere ad una riduzione e revisione delle varie agevolazioni fiscali che, secondo il viceministro Leo, ammontano a 156 miliardi di entrate mancanti. “Là si può intervenire. Se si fa una revisione attenta si possono trovare le risorse per calibrare meglio le aliquote”, sono queste le parole del viceministro.
L’Irpef nel 2022
Il governo precedente aveva già pensato di agire su questo argomento riducendo le aliquote IRPEF attraverso una copertura di ben 7 miliardi di euro. Attualmente però il governo Meloni sembra essere intenzionata a fare un passo in avanti in più, anche se mettere le mani sull’Irpef risulta essere comunque una manovra molto delicata.
In base al Preconsuntivo del bilancio dello Stato reso oggi pubblico dal MEF, solo nel 2022 l’IRPEF è stato in grado di portare nelle casse dell’erario circa 205 miliardi di euro. Di questa cifra, 81 miliardi sono stati versati dai dipendenti del settore pubblico mentre 85,6 versati dai dipendenti del settore privato.
Il compito del pacchetto che sarà presente all’interno del CDM avrà il compito di mettere ordine nel sistema tributario. A questo riguardo il viceministro Leo afferma che questa manovra potrebbe essere “una leva per accelerare la ripresa“.
Insomma, l’intenzione è quella di intervenire sia sull’irpef ma anche su altri tributi minori tra cui Ires e IVA. Una manovra che sembra essere ben accolta da proprietari di locali commerciali e negozi che da diverso tempo hanno avanzato la richiesta di una cedolare secca sugli immobili.
Inoltre, potrebbe essere questa una boccata di ossigeno anche per le famiglie delle Acli le quali potrebbero detrarre dall’imposta anche il costo delle persone da loro assunte tra cui badanti, assistenti domestici, baby-sitter.
Una soluzione che potrebbe anche essere in grado di mettere sullo stesso livello le famiglie e le imprese così che si possa prevedere la deduzione del costo di ogni dipendente all’interno del reddito totale della famiglia.