Il nuovo Isee 2015: cosa cambia? Tutto si inserisce all’interno di una vera e propria riforma del welfare annunciata dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti. Da quest’anno arriverà una nuova dichiarazione sostitutiva unica, che farà da base di partenza per il calcolo dell’Isee. Questo documento dovrebbe consentire di identificare in maniera più precisa i bisogni del cittadino e allo stesso tempo dovrebbe avere l’obiettivo di contrastare le pratiche scorrette che caratterizzano le prestazioni sociali in Italia. Tutta la documentazione dovrebbe andare a vantaggio dei cittadini più poveri.
Infatti l’Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente, è uno strumento di valutazione per identificare chi richiede prestazioni sociali agevolate o l’accesso a servizi di pubblica utilità, usufruendo di alcuni particolari vantaggi.
Cosa cambia
Nell’Isee 2015 i redditi familiari vengono classificati ampliando la tipologia di redditi ammessi. In particolare si fa una distinzione fra redditi tassati con regimi sostitutivi e redditi di trasferimenti non tassati, come gli assegni sociali, gli assegni familiari e le pensioni di invalidità. Viene dato più peso al nucleo familiare e alla presenza eventuale di figli disabili. L’obiettivo è quello di dare più vantaggi alle famiglie più numerose e disagiate. Inoltre verranno ridotte al minimo le autocertificazioni, per evitare le false dichiarazioni. Dovrebbe essere prevista la ricezione dell’Isee precompilato con informazioni ricavate attraverso l’accesso alla banca dati dell’anagrafe tributaria.
I documenti
La dichiarazione sostitutiva unica 2015 è composta da due parti. C’è il modello base, che si può utilizzare nella gran parte delle situazioni ordinarie e che serve ad indicare le informazioni sul nucleo familiare e i dati che riguardano la casa di abitazione. Al modello base si aggiungono poi dei fogli allegati molto più specifici, in cui vengono indicati, per ciascun componente del nucleo familiare, i dati anagrafici, il ruolo all’interno della famiglia, l’attività lavorativa, il reddito e il patrimonio.
Istruzioni per l’INPS
L’INPS fa una distinzione molto ampia. Vengono infatti considerate le domande presentate entro il 31 dicembre 2014 riferite all’anno 2014, le domande presentate dopo l’1 gennaio 2015, ma riferite all’anno 2014, l’assegno per il nucleo familiare con almeno 3 figli minorenni (in questi casi, con un assegno di 141,02 euro, l’Isee è pari a 8.538,91 euro), l’assegno di maternità di 338,31 euro per 5 mesi, con un Isee pari a 16.921,11 euro, le domande presentate dopo l’1 gennaio 2015, ma riferite all’anno 2015.
Sono previste delle detrazioni rilevanti per i redditi da lavoro dipendente, in particolare del 20% fino ad un massimo di 3.000 euro, per le pensioni e i trattamenti assistenziali fino a 1.000 euro, per le più elevate spese collegate alla vecchiaia e ad altre condizioni di fragilità, per le spese relative all’abitare e per il reddito della famiglia in cui è presente una persona con disabilità, prevedendo anche una ridefinizione delle tipologie di disabilità prese in considerazione.