Una maestra di una scuola materna di Isernia è stata sospesa dall’insegnamento per 4 mesi, con l’accusa di aver maltrattato un bambino di soli 4 anni.
I genitori hanno denunciato l’accaduto a causa di alcuni atteggiamenti strani del bambino. Il piccolo infatti faceva continuamente incubi, si svegliava urlando e aveva crisi di pianto.
Questo ha portato il Gip di Isernia a disporre la misura cautelare nei confronti della maestra; anche di seguito a delle indagini approfondite, condotte dai carabinieri e coordinate dal Procuratore Carlo Fucci.
I genitori del bambino hanno condotto la prima denuncia nel mese di febbraio di quest’anno. Da come è emerso dalle indagini infatti, il bambino a partire da dicembre 2021 era continuamente esposto ad attacchi d’ansia.
Mostrava inoltre segni di profondo malessere, come incubi notturni, pianti improvvisi ed inoltre tendeva ad isolarsi sempre più spesso.
Fin quando poi non ha raccontato alla madre che la maestra a scuola lo picchiava continuamente.
Questo ha dato inizio alle indagini da parte dei carabinieri, le quali hanno mostrato, attraverso delle telecamere installate all’interno della scuola e delle intercettazioni ambientali, degli atteggiamenti incriminanti da parte dell’insegnante.
A quanto pare infatti la maestra insultava, picchiava e aggrediva verbalmente il povero bambino di soli 4 anni. Per questo motivo il Gip di Isernia ha disposto la sospensione della maestra per circa 4 mesi.
Le notizia di maestre che maltrattano gli alunni, soprattutto nelle scuole d’infanzia, sono sempre più comuni.
Questo in primo luogo simboleggia il fatto che la violenza sui minori sia una piaga sociale ancora troppo diffusa. Inoltre rappresenta anche una delle tante falle del sistema scolastico italiano.
Infatti in primo luogo va specificato che per svolgere il compito d’insegnante non è solo necessario detenere competenze in ambito didattico, ma soprattutto bisogna essere psicologicamente equilibrati.
In particolar modo se il ruolo d’insegnante coinvolge bambini di età compresa tra i 3 e i 14 anni. Età particolarmente delicata in cui il bambino è altamente influenzabile da agenti esterni che caratterizzano la sua quotidianità.
Secondo i dati dall’Osservatorio Nazionale Adolescenza, circa il 20% dei ragazzi compresi tra i 13 e i 19 anni, hanno raccontato di aver subito maltrattamenti fisici e verbali da parte di insegnanti nei primi anni scolastici.
Il 7% dice di essere stato picchiato, mentre il 10% ha affermato di essere stato costretto a cambiare scuola per fuggire dalle violenze di alcuni educatori.
Secondo l’esperto Giuseppe Maiolo, un modo per porre fine a questo fenomeno è quello di conferire agli insegnanti i mezzi adeguati per gestire lo stress e anzi diminuirlo. Soprattutto evitando che cadano in burnout o depressione, fenomeni caratterizzanti moltissimi insegnanti.
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