Isis, l’italiana Meriem si è pentita e vuole tornare a casa: ‘Ho paura’

Meriem contro l'Isis, ora si pente

La giovane Meriem Rehayli, sette mesi fa, all’improvviso, ha deciso di lasciare tutto, famiglia, amici, scuola, per fuggire in Siria e combattere con l’Isis. Ora però è pentita e ha paura per la sua vita. I Carabinieri del Ros, un mese fa, sono riusciti a rintracciare la sua telefonata, in cui disperata chiedeva aiuto a un parente: ‘Voglio tornare a casa, vi prego aiutatemi’.

La 19enne padovana, di origini marocchine, dopo la fuga in Siria del 14 luglio scorso, ha iniziato a pubblicare sui social network contenuti inneggianti allo Stato Islamico, utilizzando il nickname Sorella Rim.

Dalle indagini non è ancora emerso quali funzioni abbia svolto per l’esercito dell’Isis, nel corso di questi sette mesi. Nessuno sa se abbia mai imbracciato un kalashnikov, quello che è certo è che ora vuole tornare a casa, si è pentita, ma ha paura per la sua stessa vita.

Da quando ha lasciato la sua città, Arzergrande, i militari insieme all’Antiterrorismo l’hanno sempre tenuta sotto controllo, ne hanno tracciato tutti i movimenti e ora stanno cercando il modo di proteggerla da possibili ritorsioni.

Chi decide di abbandonare l’esercito siriano, infatti, rischia pesanti punizioni, tra cui spesso, anche la morte.

Dopo l’intercettazione del suo appello disperato da parte dei Carabinieri, è subito scattato il protocollo internazionale di tutela per la famiglia marocchina: gli estremisti islamici infatti potrebbero vendicare la propria furia contro di loro.

Sulla vicenda, si è espresso Kamel Layachi, imam della comunità islamica del Veneto:

‘Quella ragazza è in grande pericolo, non solo perché si troverebbe in Siria, ma uscire dai gruppi terroristici significa rischiare davvero la morte’.

Secondo l’Intelligence, dall’Italia sarebbero partiti 93 foreign fighters, per andare a unirsi alle file dell’Isis.

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