Sono 250 i combattenti dello Stato islamico uccisi e almeno 40 veicoli distrutti. Questo il bilancio del Pentagono della serie di raid effettuati dagli aerei della coalizione anti-Isis guidata dagli Stati Uniti intorno alla città di Falluja, in Iraq. Lo riferiscono funzionari Usa rimasti anonimi, precisando che le stime potrebbero variare. Se le cifre fossero confermate, questo sarebbe il colpo più duro mai inflitto al gruppo jihadista. Secondo Baghdad invece veicoli distrutti sarebbero oltre cento e la conta dei morti non definita.
Spalmando i dati che riguardano le uccisioni su base annua, si può calcolare che ogni settimana vengono uccisi 21 leader dell’Isis, fra ‘capitani’ e ‘caporali.
Gli ultimi raid contro lo Stato islamico arrivano a 24 ore dall’attentato avvenuto all’aeroporto Ataturk di Istanbul, in Turchia. Anche se non è ancora arrivata una rivendicazione ufficiale, Ankara ha puntato il dito contro l’Isis ritenendolo responsabile dell’attacco. L’ipotesi è sostenuta anche dal capo della Cia John Brennan: l’attacco, ha detto Brennan nel corso di un forum a Washington, ha tutte le caratteristiche tipiche delle azioni dello Stato islamico e ha riconosciuto che c’è ancora molta strada da fare per sconfiggere il gruppo.
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