Un evento mai visto prima d’ora in Islanda. Un attacco terroristico al Parlamento sventato dalla polizia. L’indagine attualmente è ancora in corso.
Un annuncio arrivato direttamente dalla polizia di Reykjavik, nel quale è stato possibile venire a conoscenza dell’arresto di quattro sospetti attentatori dopo aver sventato un attacco terroristico al Parlamento. I ragazzi finiti in manette sono tutti dell’età di 20 anni e provenienti dall’Islanda.
In questa maxi operazione sono stati all’opera circa 50 agenti. La notizia della riuscita dell’operazione stessa è stata annunciata, nel corso di una conferenza stampa, dal commissario nazionale della polizia islandese, Karl Steinar Valsson.
I motivi del tentato attacco attualmente sono ancora ignoti, tuttavia sono state sequestrate moltissime armi da fuoco, alcune delle quali anche semiautomatiche.
Inoltre i sospettati sono stati messi in manette, dopo che la polizia li ha individuati in un sobborgo della capitale Reykjavik, ovvero Kopavogur. Altri invece si trovavano nella città sud-occidentale di Mosfellsbaer.
Il commissario della polizia nazionale islandese afferma che è questa la prima indagine avuta luogo nel terriorio islandese. Il tutto ha avuto luogo all’interno di un contesto in cui si sospettava la preparazione di un attacco terroristico la cui matrice è ancora da accertare.
Per il momento infatti ancora non è ben chiaro l’obiettivo che tale attentato aveva intenzione di colpire.
Egli inoltre continua affermando che in queste ore sono al lavoro per controllare tutto ciò che hanno sequestato tra cui cellulari, computer, alcune armi semiautomatiche in 3D insieme ad una grossa quantità di proiettili.
L’Islanda è sempre stato considerato il luogo più pacifico del mondo, ma oggi si scopre essere vulnerabile.
Basti pensare che la Global Peace Index ha classificato la nazione islandese come la più sicura al mondo in quanto il tasso di criminalità è davvero ridotto.
Nel Paese infatti sono presenti leggi molto severe per quanto riguarda le armi, che sembrano essere molto valide considerando la grande quiete in tutta la nazione.
Secondo i dati analizzati negli ultimi 10 anni, in Islanda vi sono stati appena 52 persone morte uccise da un’arma da fuoco, delle quali 50 sono state attribuite a suicidi e non a omicidi.
L’ultima volta che si è potuto conoscere un caso di scontro a fuoco avvenuto nella piccola isola dell’Islanda risale al 2013.
Intanto, dopo aver sventato questo attentato terroristico, le forze dell’ordine continueranno a portare avanti le indagini per poter scoprire quale motivazioni avevano gli attentatori per portare avanti questa operazione.
Le ipotesi varate attualmente sono diverse. In particolar modo, secondo l’opinione di Karl Steinar Valsson, gli attentatori oltre ad avere come obiettivo il Parlamento stesso, volevano colpire anche varie istituzioni e anche diversi cittadini, compresa la polizia stessa.
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