Israele durante la Giornata della libertà si prepara alla Settimana di Paralisi
Il primo ministro di Israele Benjamin Netanyahu è riuscito a partire per Londra, nonostante i disagi creati appositamente dai cittadini in protesta che da oltre undici settimane manifestano contro la riforma giudiziaria. Il paese si trova in una situazione delicatissima, sia a causa della crisi interna politica e sociale, ma anche a seguito della pressione internazionale sopraggiunta per l’inasprimento della violenza Israeliana contro la Palestina.Oggi il popolo ha deciso di riunirsi per la Giornata della Libertà ma, dopo la presa di posizione di Netanyahu, è già stata organizzata una Settimana di Parisi a Israele.
Un quadro generale davvero delicato e pericoloso per il popolo israeliano,ma anche per le stesse autorità statali, dato che pochi giorni fa anche il presidente Herzog ha deciso di intervenire, data la gravità della situazione politica e sociale attuale, per chiedere un compromesso in merito alla riforma giudiziaria, avanzata dal ministro della Giustizia Levin, che di fatto ha fatto insorgere Israele, dato che cede nelle mani della classe politica anche i poteri della Corte Suprema e va a minare la democrazia israeliana secondo il popolo che è appoggiato dall’opposizione politica.
Dal momento in cui il governo Netanyahu ha assunto il comando con la colazione di ultra destra, che ha permesso la sua rielezione, all’inizio del 2023, la situazione è peggiorata repentinamente ed è arrivata, ora, a una mobilitazione popolare che ha racchiuso al suo interno numerose classi differenti di lavoratori che, con il supporto dell’opposizione politica, sta portando avanti una rivolta per preservare la democrazia di Israele.
È posta la massima attenzione anche alla faida che si è riaccesa, violentemente, tra palestinesi e israeliani, nella quale hanno avuto un ruolo determinante le provocazioni attuate dalle autorità israeliane e i successivi attacchi in Palestina hanno riacceso botta e risposta armati che hanno allarmato la comunità internazionale.
La riforma giudiziaria di Israele prosegue nonostante le proteste
Il governo Netanyahu ha iniziato il suo mandato seguendo una precisa linea politica senza curarsi del caos che avrebbe provocato a Israele. Le prime azioni intraprese sono state contro la Palestina e giustificate dal voler sradicare il terrorismo che si è insediato nella Striscia di Gaza con Hamas ma anche in Cisgiordania.
La coalizione è formata da membri notoriamente razzisti, che non hanno nessun interesse a promuovere l’inclusionesociale tra cittadini palestinesi e israeliani, ma sostengono piuttosto la linea della separazione e della divisione. Ben Gvir, ministro della Sicurezza, ha deciso di fare una passeggiata alla Spianata delle moschee mettendo a rischio lo status Quo del luogo sacro, sia per i fedeli musulmani che per quelli ebrei, ma è stato accordato tra fedeli e da molto tempo che è possibile fermarsi in preghiera soltanto per gli islamici.
La colazione ha anche attirato l’attenzionemediatica a causa delle dichiarazioni fatte dal ministro Smotrich che ha indignato le autorità internazionali a causa delle paroleomofobe e razziste proncuiate, anche, di recente che hanno ricevuto critiche internazionali. È stata messa in dubbio dall’opposizione capitanata dall’ex premier Lapid la capacità di Netanyahu di tenere testa e gestire i ministri scelti, ma sembra che lui stesso sia convinto di procedere come stabilito.
La riforma fiscale sta procedendo e la norma che prevede sostanzialmente il controllo delle nomine dei giudici ha avuto esito favorevole nella recente discussione alla Knesset. Nonostante le pressioni e la proposta avanzata dal capo di Stato Herzog, mal accolta dalla colazione, Netanyahu ha affermato che proseguirà il percorso legislativo che va a riformare il sistema giudiziario israeliano.
Le proteste sono state appoggiate anche dai riservistimilitari che hanno deciso di sospendere parte del servizio e degli addestramenti in segno di protesta contro la riforma giudiziaria.
Sono in programma per la giornata di sabato 25 marzo proteste in ben 150localitàdifferenti e secondo gli organizzatori potrebbe essere anche raggiunto un traguardo superiore. La scorsa settimana le località coinvolte ufficialmente sono state 120 e si evince quindi
L’organizzazione ha riferito che quelle di sabato saranno: “le più grandi manifestazioni fino ad oggi” hanno anche chiesto ai cittadini di manifestare per la propria Nazione come mai prima d’ora.
Gli organizzatori hanno invitato il pubblico a “proteggere la libertà del Paese e ad ogni manifestante di portare almeno un’altra persona che finora non ha partecipato alle manifestazioni.”
Il radunoprincipale sarà attuato a di KikarDizengoff e il ritrovo è per le ore 18,30 per poi raggiungere Kaplan Street a TelAviv.
Nessun evento è atteso prima delle 19,30 in modo da permettere ai cittadini che osservano lo Shabbat di prendere parte alle proteste.
Tra i personaggi attesi al raduno principale troviamo il Prof. Yuval Noah Harari e l’ex ministro Tzipi Livni.
Alla protesta prenderà parola anche SophiaCohen, figlia di Eli Cohen, che è vita per aver spiato per conto di Israele la Siria negli anni ’60 dando informazioni decisive alle truppe per la Guerra dei sei giorni del 1967. Dopo essere stata scoperta è stata giustiziata dalle autorità siriane nel 1965.
Le proteste odierne preannunciano una SettimanadiParalisi totale a livello nazionale, che comincerà domenica 26 marzo ed è stata decisa e studiata a seguito del discorso di Netanyahu, che ha allarmato anche i riservisti che si sono poi uniti, nel quale ha riferito che avrebbe concluso il procedimento per le nomine giudiziarie nonostante le proteste.
Sono in programma piani che prevedono di infastidire e prendere di mira i ministri e i parlamentari nella giornata di domenica e lunedì 26 e 27 marzo, ma sono state anche preannunciati giorni di paralisi totale per mercoledì e giovedì che includono una gigantesca protesta alla Knesset a Gerusalemme in previsione per mercoledì 29 Marzo.
Questa volta però è stato precisato che non tutti gli eventi sarebbero stati resi noti tramite i media e canali social questa volta però è stato perciò dato che non tutti gli eventi sarebbero stati resi noti tramite Mida e canali social ma che si sarà ma alcuni di essi verranno tenuti nascosti per provocare ancora più caos che ritengono necessario per farsi ascoltare dato che nonostante 12 settimane ormai di protesta siano passate riteniamo i suoi ministri hanno intenzione di procedere nonostante tutto.
Aumentano i riservisti mentre Netanyahu è stato accolto dalle proteste a Londra
Il fenomeno sta aumentandorepentinamente e il numero dei riservisti è salito sensibilmente e ha preoccupato sia le autorità israeliane che quelle internazionali, dato il pericolo per la sicurezza di Israele.
Stando a quanto riporta the Times of Israel circa 200piloti di riservadell’aeronautica di Israele hanno comunicato alla loro unità che non sarebbe andati alla sessione di volo settimanale, a causa dell’annuncio del primo ministro Netanyahu che ha comunicato la sua intenzione di procedere con la riforma per rivedere la magistratura, nonostante l’opposizione dimostrata dal popolo iisraeliano.
La mancata presenza agli addestramenti settimanali comporta una serie di problematiche importanti, dato che chi manca non ha poi la certificazione per partecipare a missioni operative.
Nella protesta di venerdì 24 marzo si sono uniti diverso rami di riservisti compresi i piloti da combattimento ma anche piloti che si occupano di aerei da trasporto, come riferito Channel 12.
Sono centinaia i piloti e i militari riservisti che hanno deciso di unirsi alle proteste contro la colazione e in particolar modo contro la limitazione dei poteri dell’Alta Corte e hanno precisato che se la leggepasserànon presteranno più servizio.
Questo ha causato una destabilizzazione importante che ha portato l’establishment della sicurezza israeliana a sottolineare al premier quanto questo sia pericoloso per la sicurezza di Israele e anche che la capacità operativa è seriamente a rischio.
Nonostante tutto il primo ministro Netanyahu ha riferito che la colazione la settimana prossima procederà con la riforma inerente le nomine dei giudici e ha precisato che: “non vogliamo un tribunale controllato, vogliamo un tribunale equilibrato”.
Venerdì anche un centinaio di medici hanno deciso di avvertire l’IDF che non avrebbero più prestato servizio di riserva a causa del proseguimento in atto del processo di riforma giudiziaria.
Molti altri riservisti si stanno unendo a medici,insenati che insieme a molteplici categorie di professionisti, che non hanno intenzione di perdere diritto e democrazia a causa di una riforma che sostengono vada a trasformare israele in una dittatura.
Il primo ministro nonostante qualche difficoltà è riuscito a partire per Londra dove ha incontrato RishiSunak ma è stato accolto anche da proteste a Downing Street, dove un centinaio di manifestanti hanno chiesto a Netanyahu di rispettare la democrazia israeliana criticando la riforma giudiziaria in atto.
Il primo ministro Sunak ha sottolineato: “l’importanza di sostenere i valori democratici che sono alla base delle nostre relazioni, anche nelle riforme giudiziarie proposte in Israele”.
L’incontro tra autorità britanniche e israeliane era stato annunciato a seguito di una dichiarazione che ha rivelato l’intenzione del Regno Unito e di Israele di avviare un rapporto di collaborazione e cooperazione mirato allo sviluppo bilaterale.
Il dissenso nei confronti della riforma giudiziaria ha catturato la solidarietà ovviamente della comunità ebraica internazionale ma ha il sostegno di molti cittadini in tutto il mondo che vedono minata la democrazia e hanno timore per la popolazione e per il futuro di Israele.
La pressione globale è anche concentrata sull’inasprimento del conflitto tra Palestina e autorità israeliane che hanno colpito duramente diverse zone palestinesi e in particolare Jenin e Nablus riaccendendo una faida militare che preoccupa e che ha necessitato dell’intervento di delegazioni estere che hanno cercato di placare il nervosismo profondo che sta dilagando tra i cittadini che non si sentono latte di questa faida religiosa e ideologica.
Nella serata di sabato 25 marzo sono previste più di mezzo milioni di persone in protesta contro Netanyahu e i suoiministri e si stanno unendo sempre più isreliani che hanno deciso di difendere la democrazia.
Letizia De Rosa
Mi chiamo Letizia De Rosa, ho 35 anni e per molto tempo ho lavorato nell'ambito della mediazione finanziaria e immobiliare. Amo la natura e il suo potere rigenerante. Sono curiosa e ho, da sempre, fame di conoscenza e proprio per questo approfondisco minuziosamente ogni argomento negli ambiti più disparati. Imparare e conoscere è un punto focale della mia vita e ho sfruttato, così, un momento di difficoltà personale per dare finalmente un ruolo concerto alla mia più grande passione ovvero la scrittura, creando un connubio perfetto tra la penna e tematiche che mi appassionano come la geopolitica e i rapporti internazionali e diplomatici. Questo mi ha permesso, con grande orgoglio e dopo aver acquisito anni di esperienza, di occuparmi su Nanopress.it proprio di ciò che amo di più ovvero di news e dinamiche estere, comprese le relazioni tra Stati.