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Israele, il premier Netanyahu ha formato il nuovo governo di ultra destra: ecco i ministri

Israele si appresta ad affrontare una nuova sfida politica e l’esecutivo più di estrema destra mai avuto fino a questo momento. Il primo ministro  Netanyahu ha aggiornato  i suoi sostenitori e tutti gli israeliani di aver dato luce al nuovo governo e lo ha annunciato tramite un messaggio sui social.

Israele, premier Netanyahu – Nanopress.it

il nuovo primo ministro aveva come data di scadenza, per la presentazione del nuovo governo il 11 dicembre, ma aveva chiesto al capo di stato  Herzog di poter avere una proroga, che è stata accettata.  Con la scadenza, ormai imminente, il capo del governo ha annunciato di aver  eletto i suoi ministri e di esser pronto a cominciare una nuova era  accanto al nuovo esecutivo.

Israele vive un momento di grande tensione dato alla ripresa dei conflitti ho la Cisgiordania e Palestina e l’ingresso di questo nuovo governo, formato in maggioranza da estremisti anti islamici ha peggiorato la situazione e si prevede un cambiamento consistente che quasi sicuramente genererà ulteriore caos.

Netanyahu e la rivincita su Lapid

Il premier Netanyahu aveva perso la carica di leader del governo nel 2021 sconfitto da Lapid e dalla partita di opposizione di sinistra. Le lezioni parlamentari, che hanno avuto termine a novembre, hanno rivelato una situazione differente e la maggioranza dei deputati in Parlamento hanno scelto di riconsegnare l’incarico di premier in mano a Benjamin Netanyahu e restituendogli così la poltrona perduta un anno prima.

La vittoria del partito Likud è stata  sostenuta dai partiti di estrema destra e pertanto il trentasettesimo governo di Israele si appresta ad essere quello più a destra mai esistito nel Paese. La preoccupazione nasce dal fatto che, in concomitanza della nuova strada politica della Nazione, sono cresciuti anche nuovamente con frusti con la Striscia di Gaza e i palestinesi. La tensione negli ultimi mesi è sfociata anche in ferimenti e uccisioni di civili.

Qualche settimana fa in Cisgiordania una giovane di 14 anni e stata uccisa un terrazzo di casa sua durante un’incursione esercito israeliano, che riteneva potessero esserci dei terroristi con base nel paese di residenza della ragazzina. Le autorità internazionali hanno chiesto di mantenere in essere quel minimo di equilibrio, che si era andato ad a raggiungere dopo moltissimo tempo, ma la situazione ora appare sotto vesti differenti dato che, al fianco del nuovamente premier Netanyahu, ora sono seduti alcuni dei  partiti religiosi più estremisti e fondamentalisti mai esistiti. Che ovviamente vanno a scontrarsi con Palestina e islam.

Uno dei leader più tenuto al fianco di Netanyahu è Ben-Gvri, leader di Potere Ebraico, noto per essere un’esponente della destra più estrema ma soprattutto per aver fomentato l’odio razziale contro i palestinesi egli arabo islamici e convinto sostenitore dell’occupazione israeliana della Cisgiordania.

Ma non è l’unico uomo al fianco nel capo di governo che preoccupa le autorità internazionali e l’opposizione di sinistra di Lapid. Anch  Avi Maoz, che è tradizionalmente contro i diritti di parità di genere e contro l’omosessualità e da ha proposto lui di non ha ospitare il Gay Pride a Gerusalemme fa molta paura. È notoriamente di natura sessista ed inoltre contro l’integrazione delle donne nell’esercito israeliano.

La tensione è cresciuta tra Israele e Palestina in concomitanza della possibilità di vedere incarichi importanti in mano a due estremisti a generato il caos internazionale, ma ora è arrivato il momento di capire davvero com’è stato formato il governo e quali sono gli auspici per il futuro di Israele.

La paura dell’opposizione era anche che Netanyahu sfruttasse a proprio vantaggio l’incarico ricevuto come premier per attuare da applicare normative che riescano ad interferire con il processo al quale è sottoposto. Un processo che parla di corruzione e che ora è in stallo data la posizione politica le leader di destra. La decisione di introdurre una norma che prevedesse la possibilità per il governo di annullare le decisioni della Corte Suprema, era già stata avanzata senza raccogliere il risultato sperato ed è per questo che è scaturita la paura di un qualche aggiustamento che vada a favore dei nuovi eletti.

Il trentasettesimo governo di Israele

Ieri sera il premier Benjamin Netanyahu ha annunciato, tramite canali social, di aver raggiunto finalmente la composizione del nuova governo e attribuito gli incarichi ufficiali. Dopo consultazioni lunghe settimane e aver richiesto ulteriori 14 giorni, dalla data scadenza prevista dell’undici dicembre si è finalmente formato il nuovo governo.

Il premier ha dato la notizia online al popolo soltanto 20 minuti prima della fine del mandato all’interno del quale avrebbe dovuto presentare il nuovo governo. Si tratta di una scelta rivoluzionaria che sicuramente avrà modo di stravolgere e modificare le novità introdotte dal precedente governo. Nel post ha voluto ringraziare anche il presidente israeliano Herzog e ha riferito: “Grazie all’enorme sostegno pubblico che abbiamo ricevuto nelle ultime elezioni, sono stato in grado di istituire un governo che lavorerà a beneficio di tutti i cittadini israeliani”.

Ovviamente al suo fianco i politici estremisti di destra menzionati poc’anzi  ovvero, oltre al Likud, di cui è leader, nel nuovo governo saranno rappresentati Sionismo Religioso, le formazioni ultraortodosse Shas e Giudaismo unito nella Torah, Otzma Yehudit e Noam.

Ha dovuto mediare parecchio, come lui stesso ha spiegato, riguardo ad alcuni ministeri ma le scelte finali sono state poi le seguenti: a Itamar Ben-Gvir andrà il ministero della Pubblica Sicurezza, a Aryeh Deri gli Interni e a Belazel Smotrich le politiche per la Cisgiordania.

Ora cresce l’attesa per il giuramento ufficiale del governo che, secondi i media locali, avverrà entro il 2 gennaio ma non si hanno notizie ufficiali da parte del premier o del partito. Tanta tensione anche in Palestina, dove la lotta con Israele è qualcosa di già radicato e che, con il nuovo governo, rischia di innescare una nuova guerra. La popolazione soffre a causa di mancanze che vanno a toccare i beni primari sul territorio palestinese ora spostarsi da un luogo ad un altro è diventato pericolosissimo dato le milizie armate islamiche e israeliane in continuo scontro.

Ex premier Lapid – Nanopress.it

Le associazioni per i diritti umani stanno monitorando costantemente la situazione umanitaria e sono preoccupate per i possibili risvolti futuri. Ma ora ciò che si può fare è attendere il giuramento del nuovo esecutivo e capire le mosse dei prossimi mesi.

Letizia De Rosa

Mi chiamo Letizia De Rosa, ho 35 anni e per molto tempo ho lavorato nell'ambito della mediazione finanziaria e immobiliare. Amo la natura e il suo potere rigenerante. Sono curiosa e ho, da sempre, fame di conoscenza e proprio per questo approfondisco minuziosamente ogni argomento negli ambiti più disparati. Imparare e conoscere è un punto focale della mia vita e ho sfruttato, così, un momento di difficoltà personale per dare finalmente un ruolo concerto alla mia più grande passione ovvero la scrittura, creando un connubio perfetto tra la penna e tematiche che mi appassionano come la geopolitica e i rapporti internazionali e diplomatici. Questo mi ha permesso, con grande orgoglio e dopo aver acquisito anni di esperienza, di occuparmi su Nanopress.it proprio di ciò che amo di più ovvero di news e dinamiche estere, comprese le relazioni tra Stati.

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