Non smettono gli attacchi da Gaza versi Israele. Questa volta, alcuni razzi sono stati sparati dalla striscia con un motivo preciso: l’annuncio della morte di uno dei leader della Jihad islamica in Cisgiordania.
Lui, lo sceicco Khader Adnan, è deceduto in carcere dopo uno sciopero della fame durato ben 86 giorni. Cerchiamo di capire cosa è successo.
Israele, nuovi razzi lanciati
È morto in carcere, dopo 86 giorni di sciopero della fame, uno dei leader della Jihad islamica in Cisgiordania. Si chiamava Khader Adnan. Questo, ha fatto scoppiare nuovamente le ire islamiche nei confronti di Israele e, per questo, alcuni razzi sono stati sparati da Gaza proprio verso lo Stato di Israele.
Due o tre razzi, stando alle notizie fornite dalla radio militare, sono stati lanciati in zone aperte e, per fortuna, non hanno provocato ne danni ne tantomeno delle vittime. È stata la stessa Jihad ad accusare Israele proprio da Gaza della morte dello sceicco in carcere: “Questo non passerà senza una reazione” – hanno avvertito in un comunicato diffuso.
Khader Adnan aveva dato inizio ad uno sciopero della fame che si era protratto per 86 giorni, stando a quanto riferito anche dal servizio carcerario israeliano, fino all’annuncio, dato questa mattina, della sua morte in cella. Stando ad alcune informazioni, questa notte, l’uomo è stato trovato privo di sensi all’interno della sua cella ed è stato immediatamente soccorso e portato al più vicino ospedale.
Ma qui non hanno potuto fare altro che constatare il suo decesso. Lo sceicco, leader della Jihad Islamica in Cisgiordania, era stato arrestato, nuovamente, a febbraio, per la decima volta. Il motivo del suo ultimo arresto era perché sospettato di far parte di un’organizzazione terroristica.
La morte del leader della Jihad Islamica in Cisgiordania, scatena la reazione
Non era nuovo ad azioni e dimostrazioni di questo tipo, quali anche lo sciopero della fame ma, nonostante tutto, lo sceicco godeva di grande popolarità. Ora, la sua morte rischia di alimentare nuove violenze fra i due stati che si contendono quella striscia di territorio e non solo.
Dura è stata, anche, la reazione dell’Autorità nazionale palestinese. Dal canto suo, il premier palestinese Muhammed Shtayeh ha apertamente accusato Israele di aver compiuto “un assassinio deliberato e di essersi macchiato di negligenze mediche” nei confronti dei quell’uomo che aveva dato avvio ad uno sciopero della fame così estremo e durato così a lungo.
Immediata risposta è arrivata, anche, dal Ministero degli esteri palestinese, il quale ha, anche, invocato la costituzione di una commissione internazionale di indagine sulle circostanze della morte di Adnan ed ha, anche, anticipato che sottoporrà la questione alla Corte penale internazionale.
Una situazione che si fa sempre più incandescente e dove la pace fra i due stati conviventi sullo stesso territorio, sembra essere ogni giorno, sempre più lontana. Il leader della Jihad islamica in Cisgiordania, ricordiamo, è deceduto dopo 86 giorni di sciopero della fame, con molta probabilità, questa notte. Anche se l’annuncio è stato dato solo questa mattina presto.