Israele al voto nella giornata di oggi per la quinta volta in meno di quattro anni. Urne aperte da questa mattina alle sei in tutto il Paese.
Potrebbe essere ancora a rischio stallo la votazione di oggi in Israele. I sondaggi infatti parlano di sostanziale equilibro tra Bengjamin Netanyahu e Yair Lapid. E’ allarme attentati nel Paese, con 18mila agenti per le strade per vegliare sull’ordine pubblico. Questa sera intorno alle 21 i primi exit-poll.
Israele, rischio stallo alle elezioni: equilibrio tra Netanyahu-Lapid
E’ la quinta volta alle urne per i cittadini israeliani in meno di quattro anni. Questa mattina, dalle 6 (7 in Italia) 6,7 milioni di elettori sono stati chiamati al voto per esprimere le rispettive preferenze circa 12.500 seggi e 40 differenti liste. Solamente un terzo però ha la concreta probabilità di entrare al parlamento israeliano, la Knesset, che richiede una soglia del 3,25%.
I risultati delle elezioni saranno resi noti a partire dalle 12 ora italiana (20 ora locale), con i primi exit-poll, ma proprio la soglia di sbarramento secondo gli esperti sarà fondamentale per la vittoria e la conquista dei seggi, visto il panorama politico attuale israeliano molto frammentario.
Secondo i sondaggi inoltre, tra le due grandi fazioni politiche ossia il partito di destra Likud di Benjamin Netanyahu e la sinistra di Yair Lapid ci sarebbe un sostanziale equilibrio. Saranno con tutta probabilità i partiti minori a spostare gli equilibri soprattutto per la sinistra, come quello arabo-palestinese che rappresenta circa il 20% dell’elettorato.
Elezioni in Israele: l’importanza dell’affluenza e della soglia di sbarramento
Dunque sarà importante, in un sostanziale equilibrio, capire in queste ore quali saranno i risultati dei partiti minori. La destra israeliana di Netanyahu può storicamente puntare sul voto degli elettori più poveri, i religiosi e la popolazione dei piccoli centri con idee più radicali. Dall’altra parte Lapid invece potrà fare affidamento sugli elettori delle grandi città e sui laici.
Giocheranno verosimilmente per la sinistra un ruolo cruciale anche gli elettori arabo-israeliani, che voterebbero proprio Laid, con un 20% dell’elettorato ma anche un alto livello di astensione. Inoltre, se i partiti minori non dovessero superare il 3,25% i rispettivi voti andranno persi. In tal senso fondamentali saranno i risultati anche degli alleati di sinistra i Laburisti e Meretz. La destra invece si affida all’alleato partito di destra focolare ebraico.
Il parlamento israeliani è composto da 120 seggi, e per governare la soglia minima è 61 deputati. In questo momento, secondo i risultati degli ultimi sondaggi, Netanyahu avrebbe 60 seggi insieme ai due partiti ultraortodossi. A 56 invece Laid, mentre 4 quelli dei partiti arabi non schierati.