Nella giornata di oggi, 1 Marzo 2023, il movimento di protesta contro le riforme, proposte da Netanyahu, ha indetto una giornata di sciopero nazionale a Israele, nel quale sono già accaduti diversi scontri e alcuni arresti. Una giornata di interruzione totale, che punta a evitare la discussione, in programma per le 16 alla Knesset, dei disegni di legge contestati da settimane e, oggi, proprio per questo migliaia di manifestanti hanno intenzione di opporsi alle nuove leggi in programma, che minano il futuro dei cittadini israeliani.
Dopo che la scorsa settimana si sono verificati disordini, nei quali la popolazione israeliana ha cercato di bloccare i deputati e non farli arrivare alla Knesset, dove volevano impedire la discussione dei disegni di legge, il movimento ha deciso invece di adottare una diversa strategia per la giornata odierna, dove è in atto dalle 8 di questa mattina uno sciopero che ha già visto riversarsi migliaia di persone tra le strade di Tel Aviv e delle altre città israeliane.
Sono in programma eventi organizzati da una varietà importante di categorie di cittadini, come per esempio sanitari e servizio ospedaliero ma, anche, insegnanti e professori. Il governo di Netanyahu si è opposto fermamente a questa protesta, che ritiene irrispettosa e anarchica e la coalizione continua invece ad affermare che la riforma giudiziaria non andrà ad intaccare la Corte Suprema di Israele. Dopo l’avvento del nuovo governo israeliano, e dei suoi ministri di ultradestra, si è assistito a un’escalation di tensione dovuta ai disegni di legge proposti, che prevedono innanzitutto l’ormai famosa riforma giudiziaria che va privare dell’imparzialità alla Corte Suprema e concede il potere assoluto nelle mani della classe politica. Ma sono in programma anche il disegno di legge per reintegrare il leader Deri come ministro, dopo che l’Alta Corte ha deciso per la sua interdizione, date le condanne penali e ricevute in passato.
Ma una delle votazioni più importanti in programma per la giornata di oggi è quella nelLa quale il plenum della Knesset è chiamato a votare, in lettura preliminare, il disegno di legge che riduce in maniera consistente le circostanze in cui può essere ordinata la ricusazione di un premier.
Oltre alla pressione interna Israele stava vivendo pressione internazionale dovuta all’escalation di violenza intrapresa nei confronti della Palestina, che ha portato a numerosissimi morti già nei primi mesi del 2023.
Migliaia di cittadini israeliani hanno risposto all’appello un movimento di protesta contro le riforme, proposte dal governo Netanyahu, e si sono riversati per le strade del paese per contrapporsi al disegni di legge, che verranno discussi questo pomeriggio alla Knesset.
Gli eventi organizzati per la giornata odierna prevedono diverse organizzazioni partecipi e diversi luoghi nei quali avverranno determinati eventi. Già dalle primissime ore dell’alba molti manifestanti si sono recati in strada e hanno iniziato a riempire le strade di Gerusalemme e Tel Aviv, recandosi poi verso la Route One e hanno bloccato, successivamente, l’accesso alla strada. La polizia ha prontamente sgomberato i manifestanti e riaperto il traffico.
Le proteste hanno preso di mira strade, come sopra citato, ma anche le stazioni ferroviarie dove è stato impedito ai passeggeri di accedere o scendere dai treni e, questo, ha comportato un avviso da parte delle ferrovie israeliane che hanno spiegato in una dichiarazione ufficiale i luoghi dove i treni non effettueranno fermate a causa delle proteste.
Uno dei manifestanti presenti alla stazione ferroviaria Hahagana di Tel Aviv, come riferito dal The Times of Israel, ha spiegato che è stato difficile mantenere la calma in quanto il nervosismo dei manifestanti stava per prendere il sopravvento.
L’uomo ha poi precisato che: “Siamo contro questo colpo di Stato e questa dittatura. Israele non sarà una dittatura, oggi l’intero paese è barricato”.
Alle proteste si sono unite tantissime categorie differenti dagli studenti e genitori, che hanno protestato a dozzine davanti agli istituti scolastici e marciato percorrendo l’arteria Namir a Tel Aviv. Sono scoppiati i momenti di tensione quanto la polizia ha cercato di allontanare bambini e genitori che bloccavano la strada.
Anche l’autostrada Ayalon, che attraversa Tel Aviv, è stata bloccata e si trova tuttora ferma al traffico. Un altro luogo preso di mira dalla manifestazione è stata la Conferenza annuale dell’istituto per gli studi sulla sicurezza nazionale presso il museo Eretz Israel di Tel Aviv, dove le strade sono state bloccate a causa del raduno che si sta svolgendo esternamente.
Il ministro della Difesa Gallant e il ministro dell’intelligence Gamaliel insieme al presidente del consiglio di sicurezza Hanegbi dovevano essere presenti ma hanno annullato la loro partecipazione in previsione dello sciopero nazionale odierno.
Durante la protesta non è stata risparmiata neanche una tappa all’esterno dell’abitazione del presidente della Knesset Amir Ohana. Le forze di polizia hanno riferito di aver tratto in arresto sei manifestanti per i disordini e per aver ignorato istruzioni della polizia in merito alla liberazione stradale. Successivamente sono tratte in arresto anche altre persone, tra cui un individuo che ha aggredito un agente di polizia su di Tel Aviv, mentre altre nove si apprende che sono state arrestate allo svincolo namir a nord di Tel Aviv.
Gli organizzatori della manifestazione hanno rilasciato un comunicato nel quale hanno scritto: “Israele non diventerà una dittatura, i milioni di persone che sono scese in piazza nelle ultime otto settimane lo hanno chiarito e ora stiamo passando all’azione diretta”.
La giornata non è di certo stata una sorpresa per le autorità israeliane, in quanto la sua organizzazione non è stata tenuta nascosta o velata ma bensì è stato propagandato il movimento di protesta e chiesto al popolo di unirsi. Le forze di polizia israeliane hanno raccolto informazioni sui piani degli organizzatori e hanno cercato di aumentare la protezione tentando così di ridurre al minimo i disagi pubblici.
Dalle notizie emerse vai manifestanti e riportate dai quotidiani locali sembra che la polizia abbia documentato filmando i partecipanti alle manifestazioni compresi i bambini.
Ieri il governo israeliano ha chiesto una valutazione alla polizia e il ministro Ben Gvir ha dichiarato che le strade sarebbero rimaste libera e ha precisato inoltre in una nota: “Sono per la protesta democratica ma non permetterò alla ribellione civile e agli anarchici di bloccare le strade principali. Dobbiamo assicurarci che i cittadini di Israele possano vivere i loro giorni. Ho incaricato la polizia di aprire tutte le strade si sono bloccate”.
Il ministro ha sollecitato al pugno duro la polizia nei confronti dei manifestanti, nel caso in cui si avvertisse nervosismo eccessivo.
Diverse categorie di cittadini hanno deciso di partecipare alla giornata di sciopero nazionale in Israele data la discussione in programma alla Knesset per questo pomeriggio mercoledì 1 Marzo.
I suddetti disegni di legge che prevedono il reintegro del leader Deri come ministro, nonostante l’interdizione dell’Alta Corte ma anche l’impossibilità futura di contestare un primo ministro e la riforma giudiziaria che priverebbe dell’imparzialità all’Alta Corte e decreterebbe l’impunibilità anche delle cariche governative. Questo perché per loro sarà possibile annullare una norma o sentenza tramite una votazione, richiesta anche soltanto da un parlamentare, e nel caso in cui l’esito della stessa deve dare come risultato di 61 voti favorevoli su 120 i deputati posso annullare la decisone.
Con un risultato simile è possibile cancellare quindi la sentenza ricevuta o andare contro ad una norma preesistente. Il plenum è chiamato a votare dopo una lettura preliminare i disegni di legge oggi pomeriggio.
Dopo aver fatto irruzione alla Conferenza annuale dell’institute for National Security study, come riferisce Jerusalem Post, i manifestanti sono stati smarriti dalle guardie di sicurezza e il direttore si è rivolto ai cittadini israeliani dicendo: “Se interrompete questa conferenza e non possiamo discutere di queste importanti questioni, allora il governo che promuove la revisione giudiziaria ha vinto”.
Come precisato poc’anzi sono in programma diversi eventi che racchiudono studenti, genitori, sanitari, infermieri, ex riservisti militari, imprenditori, avvocati, ex magistrati e esponenti di ogni ambito politico riuniti con lo stesso identico scopo ovvero quello di combattere la riforma in programma per la prima lettura alla Knesset.
Anche l’ex direttore dello Shin Bet Diskin si è rivolto alla folla, in protesta che attraversa proprio in questo momento le strade di Tel Aviv, e ha spiegato che: “Questo non è un governo completamente di destra, è un governo completamente terrorista”. Ha precisato poi che la sua vicinanza va alle famiglie delle vittime del recente attacchi terroristici e a affidato la sua fiducia allo Shin bet e anche alla polizia che stanno cercando gli autori degli attacchi avvenuti nelle scorse ore.”
Gli studenti universitari di tutto Israele si sono riuniti e soprattutto uniti nella giornata nazionale di interruzione e hanno manifestato ma anche bloccato il traffico in varie parti del paese. Tre studenti sono stati arrestati mentre protestavano. Un giovane presente ha dichiarato: “Sembra che l’applicazione selettiva stia guidando la polizia, 20 persone arrestate a Tel Aviv durante il fine settimana e sei arrestati a seguito dei disordini a hawara. Oggi stiamo sconvolgendo il paese, fino a quando non si fermerà il pericoloso galoppo verso un colpo di Stato.”
Sembra che l’autostrada Ayalon sia tornata ad essere presa di mira e che in questo preciso momento abbia nuovamente il traffico interrotto dopo che era stata riaperta al passaggio dei cittadini alle 08:20.
Le proteste hanno preso una piega nettamente più nervosa nel primo pomeriggio e la polizia israeliana ha lanciato granate stordenti contro i manifestanti presenti sull’autostrada Ayalon a Tel Aviv. A causa degli scontri sembra che sia rimasto ferito in maniera seria un manifestante, Il quale è stato colpito la testa da una delle granate stordenti lanciate dalle forze dell’ordine.
Il Jerusalem Post riferisce di una notizia, riportata da una fonte presente alle proteste, che vedrebbe il ragazzo colpito dalla granata ricoverato con il rischio di perdere l’orecchio.
Gli organizzatori della protesta hanno criticato il metodi di dispersione utilizzati dalla polizia e hanno definito il sistema generale come moralmente fallito e hanno urlato slogan come: “una forza di polizia politica“.
Nella nota condivisa gli organizzatori hanno anche precisato: “il commissario dovrebbe licenziare oggi i responsabili del fallimento. Lanciare granate e calpestare i manifestanti per la democrazia con i cavalli sta attraversando la linea nera. Vergogna per lo stato di Israele”.
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