Secondo il monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità, scende a 0,92 l’indice RT a livello nazionale, mentre la settimana scorsa era 0,98. In media ci sono 185 casi di Covid ogni 100.000 abitanti, mentre settimana scorsa erano 232.
Nonostante durante il ponte pasquale siano stati fatti meno tamponi, ha fatto sapere il presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli, si può dire che stiano iniziando a dare i loro frutti i vaccini e le restrizioni messe in atto dal governo Draghi. Rispetto alla metà del mese di marzo, è stato calcolato che il nuovo numero di contagi è sceso del 40%.
Un segnale positivo che dimostra come quanto fatto finora sia effettivamente efficace. Roberto Speranza ha voluto però sottolineare che nonostante ciò, le ordinanze e le regole continueranno a persistere. È ancora troppo presto per pensare a una riapertura e a un ritorno, anche graduale, alla normalità: ancora troppe poche persone sono state vaccinate in Italia, perciò bisogna proseguire su questa strada fin quando il livello d’allerta non sarà più basso.
Il ministro della Salute ha dichiarato durante il convegno di Fratelli d’Italia Riapri Italia che “Da qui a qualche ora firmerò delle ordinanze e sulla base dei numeri che abbiamo e una parte significativa delle ordinanze porterà una parte del territorio dal rosso all’arancione, ciò significa che le misure hanno prodotto una prima piegatura della curva ma il contesto è ancora molto complicato con un tasso di diffusione del virus significativo e le intensive piene“.
Calo indice Rt: alcune Regioni da rosso passeranno in arancione
Stando al calo dell’indice Rt e ai dati diffusi dalla cabina di regia, sono diverse le Regioni, come spiegato da Speranza, che potrebbero passare dalla zona rossa a quella arancione.
Attualmente nella fascia con maggior restrizioni ci sono Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana, Val d’Aosta, le restanti sono tutte arancioni, poiché nel decreto Covid ora vigente non sono previste né la zona gialla né quella bianca.
Lombardia, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Toscana e Calabria potrebbero passare in arancio visto che è stato registrato un sostanziale calo dei casi ogni 100 mila abitanti, mentre la Sardegna dovrebbe diventare rossa.