L’istamina può essere colpevole di una forma di allergia, le cui cause e i sintomi sono molti e la cui cura si basa essenzialmente sull’attenzione all’alimentazione. Parlando di allergia all’istamina, però, si dovrebbe fare riferimento più precisamente ad una forma di intolleranza, una condizione molto più frequente di quanto si possa pensare. La reazione è solitamente provocata da uno squilibrio tra la presenza dell’istamina nell’organismo e i fattori che stanno alla base della sua degradazione. Anche se non esistono criteri diagnostici ben precisi, se dopo circa 4 settimane di alimentazione povera di istamina i sintomi migliorano, il medico può essere portato a diagnosticare una reazione di questo tipo.
Sintomi
I sintomi si manifestano soprattutto durante e dopo il pasto. Particolarmente significativi sono l’orticaria e il prurito, un arrossamento del viso, che si può estendere anche ad altre parti del corpo. Il tutto è accompagnato da disturbi gastrointestinali, come dolori addominali, nausea, vomito e diarrea. Il soggetto intollerante può sperimentare un calo della pressione e un aumento dei battiti del cuore. Frequenti sono anche il mal di testa, gli occhi rossi, le labbra gonfie e il naso che cola.
Cause
Secondo ciò che ha dimostrato la ricerca scientifica, le cause del problema sono da rintracciare in uno squilibrio tra la quantità di istamina nell’organismo e l’attività di alcuni enzimi, che hanno il compito di degradare questa sostanza. Gli studi scientifici sui fattori scatenanti, però, sono ancora in corso, per scoprire altri dettagli. Generalmente il disturbo è provocato da un apporto elevato di istamina attraverso i cibi.
Cura
Fondamentale, per contrastare il problema, si dimostra l’attenzione nei confronti dell’alimentazione, che si deve basare su cibi poveri di istamina. Gli alimenti che contengono istamina sono, in generale, quelli frutto di una fermentazione, quelli in scatola e i prodotti pronti. In particolare, per quanto riguarda la carne, gli insaccati, la carne secca, gli affettati, i prodotti vari di salumeria. Le varietà di pesce da evitare per chi soffre di questa intolleranza sono il tonno, lo sgombro, le acciughe, le aringhe, i frutti di mare e le salse a base di pesce. Cibi proibiti sono anche il formaggio e, fra gli ortaggi, gli spinaci, i pomodori, le melanzane e l’avocado.
Di solito, per arrivare ad un adeguato trattamento dell’intolleranza all’istamina, si prosegue attraverso tre fasi. Nella prima, chiamata fase di carenza, ci si sottopone ad una rigida alimentazione povera di istamina. Segue una fase di prova, mediante la reintroduzione di alcuni alimenti, in modo da arrivare ad una soglia individuale di intolleranza. La terza fase consiste invece nella continuazione di una dieta basata sulla tolleranza del soggetto stesso.
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