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Continua l’allerta in Italia per l’istamina nel tonno spagnolo. Sono stati registrati decine di casi di intossicazione a Vicenza, dopo quelli segnalati in Puglia, Basilicata, Lazio e Veneto. Continuano anche i ritiri di pesce in Europa. E’ pertanto importante fare attenzione al tonno che si acquista, soprattutto quello di importazione.
Al pronto soccorso al San Bortolo, a Vicenza, sono già finite diverse persone con sintomi da intossicazione alimentare da degradazione dell’istidina, una tossina che scatena una sorta di allergia in chi la assume. Fortunatamente, anche se il problema si è presentato in diverse regioni italiane, non ci troviamo dinanzi a una situazione di pericolo, poiché di solito la sindrome sgombroide guarisce nella maggior parte dei casi da sola, senza bisogno dell’intervento di un medico o dell’ospedale.
I veterinari dell’Ulss, responsabili della vigilanza sugli alimenti di origine animale, sono intervenuti immediatamente affinché i tranci di tonno alterati, arrivati dalla Spagna, venissero ritirati da una decina fra supermercati e ristoranti della città. Questi tranci di tonno a pinne gialle decongelati ad alto contenuto di istamina, appartengono a una partita distribuita da un’azienda andalusa, in cui sia la lavorazione che la conservazione avvenivano in maniera non corretta. Inoltre, per stabilizzare il prodotto aggiungevano diversi additivi.
Ora, le autorità sanitarie della città accusano l’azienda produttrice del tonno spagnolo e invitano soprattutto i cittadini a controllare attentamente la colorazione del pesce prima di mangiarlo: se infatti dovesse mostrare una lieve colorazione bluastra, dovrebbe essere cestinato. I principali sintomi della sindrome sgombroide ricordano quelli di una reazione allergica, ovvero arrossamenti della pelle, prurito, orticaria, irritazione alla gola, disturbi respiratori, mal di testa, difficoltà a deglutire, crampi allo stomaco, nausea, vomito e diarrea.
Già nel mese di giugno, il Ministero della Salute spagnolo aveva diramato un’allerta circa la presenza di rilevanti quantità di istamina nel tonno fresco. La nota del Ministero iberico era stata rilanciata anche dal Ministero italiano.
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