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Istanbul, l’Isis rivendica la strage di Capodanno


L’Isis ha rivendicato l’attentato della notte di Capodanno a Istanbul, dove un terrorista Daesh è entrato in una discoteca facendo strage. Il bilancio è di 39 morti, di cui una quindicina stranieri, e di una settantina di feriti. Luogo dell’attacco la discoteca Reina, sulle rive del Bosforo, quartiere di Ortakoy, parte europea della metropoli. Verso l’1.15 un terrorista ha fatto irruzione nel locale con un kalashnikov, cominciando a sparare all’impazzata sulla gente che stava festeggiando l’arrivo nel nuovo anno. Poi è fuggito.

L’uomo secondo alcuni testimoni era vestito da Babbo Natale e urlava frasi in arabo. Quando ha cominciato a sparare molte persone si sono tuffate nel Bosforo per salvarsi, per poi essere riportate a terra dalla guardia costiera. Il Reina è un locale alla moda frequentato da imprenditori, vip e calciatori. Mehmet Koçarslan, il proprietario, ha rivelato al quotidiano Hurriyet che “gli Usa avevano avvertito di un attacco del genere circa una settimana o 10 giorni fa ed erano state adottate misure”, ma che secondo lui era impossibile sventare un attentato del genere. Per terra sono stati trovati 180 proiettili.

Il premier Binali Yildirim ha descritto così la dinamica dell’attacco: “Ha sparato al poliziotto all’ingresso, è entrato, ha sparato e ucciso persone innocenti. Quindi ha lasciato l’arma e abbandonato il luogo, approfittando del caos”. Non ha specificato il tipo d’arma utilizzata (secondo alcuni testimoni un fucile tipo kalashnikov, secondo altri un’arma automatica) e ha smentito l’informazione che “il terrorista fosse travestito da Babbo Natale: non è vero”.

L’Isis rivendica l’attentato
L’Isis, subito tra i sospettati, ha rivendicato l’attentato tramite la sua agenzia di stampa Amaq. Per la prima volta il comunicato è stato diffuso, oltre che in lingua araba, in turco: “Continuando le benedette operazioni che lo Stato islamico sta conducendo contro il protettore della croce, la Turchia, un eroico soldato del califfato ha colpito una delle più famose discoteche in cui i cristiani celebrano la loro festività apostata”.

Chi è l’attentatore di Istanbul
È caccia al killer. Il terrorista è un Daesh (un appellativo arabo per indicare gli appartenenti all’Isis). Secondo le autorità turche potrebbe essere originario di un Paese dell’Asia centrale, come Kirgyzystan o Uzbekistan, e appartenere alla stessa cellula terroristica responsabile dell’attentato all’aeroporto Ataturk di Istanbul del 28 giugno. Secondo gli esperti si tratterebbe di un uomo esperto e addestrato, che aveva fatto sopralluoghi nel luogo prescelto e che avrebbe agito in modo “professionale e a sangue freddo”.

Le testimonianze degli italiani
“Abbiamo contattato tutte le autorità turche, sanitarie e di polizia, abbiamo tenuto il centralino del consolato aperto tutto il giorno ma nessuno ci ha chiamato per dire che si trovava all’interno del Reina”, ha detto il console generale d’Italia a Istanbul, Federica Ferrari Bravo, confermando che non ci sono né feriti né vittime italiane. Cinque connazionali erano presenti nel locale: tre modenesi, un palermitano e una bresciana (solo lei avrebbe riportato una leggera ferita all’arcata sopraccigliare). Un ragazzo di Modena, chiedendo l’anonimato per paura, ha raccontato: “Tutto è successo in pochi secondi: stavamo festeggiando e all’improvviso abbiamo visto entrare una persona forse vestita di rosso che ha aperto il fuoco. Una raffica rapidissima. Ci siamo buttati a terra e poi siamo usciti con tutti gli altri”.

La condanna internazionale
Immediata la condanna delle autorità internazionali. Il presidente turco Recep Tayyp Erdogan ha subito espresso “profonda tristezza” per l’accaduto. Poi, in conferenza stampa, ha parlato a ruota libera: “Come nazione ci batteremo fino all’ultimo non solo contro gli attentati dei gruppi terroristici e le forze che li sostengono, ma anche contro i loro attacchi economici, politici e sociali. Stanno cercando di creare il caos, di demoralizzare la nostra gente e di destabilizzare il Paese con attacchi abominevoli che colpiscono i civili. Noi ci manterremo calmi come nazione, stando ancora più vicini e non cederemo ai loro sporchi giochi”.

“A nome del Governo, del popolo italiano e mio personale le esprimo le più sentite condoglianze per il vile e brutale attacco terroristico che ha colpito Istanbul questa notte – così il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni nel messaggio a Erdogan – Il nostro pensiero va alle vittime innocenti la cui vita è stata spezzata da ferocia inumana proprio nella normalità della condivisione di un momento di festa. L’Italia si stringe tutta intorno alle famiglie e piange con loro. Signor presidente, in questo momento doloroso le confermo la solidarietà piena del governo italiano e la determinazione assoluta a combattere insieme contro la piaga del terrorismo”.

Questa la nota del presidente russo Vladimir Putin: “È difficile immaginarsi un crimine più cinico che l’uccisione di civili nel pieno del veglione di Capodanno. Però ai terroristi le norme della morale umana sono del tutto estranee. Il nostro dovere comune è reagire duramente all’aggressione terroristica”.

Federica Mogherini, l’Alta rappresentante italiana per la politica estera Ue, ha scritto su Twitter: “Il 2017 comincia con un attacco a Istanbul. I nostri pensieri sono con le vittime e i loro cari. Continuiamo a lavorare per evitare queste tragedie”. Il presidente Usa Barack Obama ha porto le condoglianze e dato al suo team istruzioni per offrire l’aiuto degli Stati Uniti alla Turchia.

LEGGI ANCHE:
PERCHÉ COSÌ TANTI ATTENTATI IN TURCHIA?

Turchia ancora sotto attacco. Il 10 dicembre due kamikaze si sono fatti saltare in aria nei pressi dello stadio del Besiktas, uccidendo 44 persone. Il 19 un poliziotto fuori servizio ha ucciso l’ambasciatore russo Andrei Karlov mentre parlava a una mostra ad Ankara.

Francesco Minardi

Francesco Minardi è stata collaboratore di Nanopress dal 2016 al 2018, occupandosi principalmente di cronaca e politica interna ed estera,

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