Istat 2016, giovani precari e oltre 2 milioni di famiglie senza reddito da lavoro

dati istat giovani sempre più precari

I giovani vivono con mamma e papà anche oltre i 30 anni, una realtà che conferma l’Istat: pochi si sposano prima dei 31 anni e oltre il 70% dei ragazzi tra i 25 e i 29 anni, per la gioia dei genitori, vive ancora in famiglia. Le donne si staccano dal nido prima rispetto agli uomini (54,7%). Non è sicuramente per una questione affettiva, ma lavorativa: 1 su 4 ha un contratto a tempo determinato e solo il 53% dei laureati ha trovato un’occupazione ottimale, ma… a tre anni dalla laurea e dopo gli studi dunque solo part-time e contratti a tempo.

Secondo l’Istat: “Oltre 1 ragazzo su 3 tra i 15 e i 34 anni è sovraistruito’, troppo qualificato per il lavoro che svolge”. Nessuna paura però, i giovani che si allontanano da mamma e papà ci sono ma emigrano all’estero: cresce infatti il numero dei ragazzi che trovano fortuna fuori dall’Italia. La popolazione diminuisce e invecchia. Al 1 gennaio 2016 la stima è di 60,7 milioni di residenti(-139 mila sull’anno precedente) mentre gli over 64 sono 161,1 ogni 100 giovani con meno di 15 anni. Il nostro Paese è tra i più invecchiati al mondo, insieme a Giappone e Germania.
In Italia 2,2 milioni di famiglie vivono senza redditi da lavoro. Le famiglie “jobless” sono passate dal 9,4% del 2004 al 14,2% dell’anno scorso e nel Mezzogiorno raggiungono il 24,5%, quasi un nucleo su quattro. La quota scende all’8,2% al Nord e al 11,5% al Centro. L’incremento ha riguardato le famiglie giovani rispetto alle adulte: tra le prime l’incidenza è raddoppiata dal 6,7% al 13%, tra le seconde è passata dal 12,7% al 15,1%. Cambia anche la famiglia: le libere unioni sono più di 1 milione. In più della metà dei casi si tratta di convivenze – certifica l’istituto di statistica – tra partner celibi e nubili. Una novità è invece quella delle famiglie ricostituite, che ammonterebbero a più di 1 milione.
Dati positivi dal punto di vista dello stile alimentare e di vita che sembra migliorare: aumenta il consumo giornaliero di verdure e ortaggi tra il 1995 e il 2015, aumentano anche gli sportivi e diminuiscono i fumatori, anche se aumentano i giovani a rischio obesità e alcol.

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