In Italia cresce lievemente il tasso di occupazione, con 34mila occupati in più a marzo (0,2%), rispetto al mese precedente, ma sale il livello di disoccupazione per giovani e donne.
Circa 565mila lavoratori in meno rispetto allo scorso anno
Il quadro delineato dall’ultimo rapporto Istat evidenzia uno scenario del lavoro piuttosto preoccupante: rispetto a marzo 2020, gli occupati sono 565mila unità in meno, un dato che sale a 900mila, se si considera il tasso di occupazione pre-pandemia. Nel primo trimestre del 2021, aumentano sia le persone in cerca di occupazione (+2,4%, pari a +59mila) sia gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+1,0%, pari a +134mila unità).
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Sale al 33% il tasso di disoccupazione tra i giovani
Nel primo trimestre del 2021, il tasso di occupazione sale al 56,6% (+0,1 punti) e risulta più basso di 2 punti rispetto al livello pre-Covid. La crescita dell’occupazione riguarda gli uomini, i dipendenti a termine, gli autonomi e quasi tutte le fasce d’età. Il dato si abbassa per le donne e per la fascia dai 35 ai 49 anni: a marzo sale al 33% il tasso di disoccupazione tra i giovani, tornando al livello di gennaio, il più alto degli ultimi anni, a partire da aprile 2018.
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Gender gap: aumenta il divario tra uomini e donne occupati
Le persone in cerca di lavoro risultano fortemente in crescita (+35,4%), “a causa dell’eccezionale crollo della disoccupazione che aveva caratterizzato l’inizio dell’emergenza sanitaria“. D’altra parte, diminuiscono gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-2,1%), che a marzo 2020 avevano registrato una crescita straordinaria. Negli ultimi 12 mesi, il tasso di disoccupazione cresce di 2,2 punti per gli uomini e di 3,2 punti punti per le donne, mentre l’occupazione cala di 0,7 punti per gli uomini e di 1,6 punti per le donne Anche il tasso di inattività scende di 1 punto tra gli uomini e di 0,1 punti tra le donne.