Un’indagine Istat rivela che un terzo degli studenti italiani ha smesso di frequentare gli amici durante la pandemia, riscontrando problemi di socializzazione e preferendo inoltre le lezioni in presenza piuttosto che in DAD.
Bocciata la didattica a distanza durante i due anni di pandemia globale: il 67,7% degli studenti ha affermato di preferire le lezioni in presenza piuttosto che seguirle da casa. L’Istat ha realizzato un sondaggio per capire quanto la lontananza dall’ambiente scolastico abbia avuto un influenza positiva o negativa sui pensieri dei giovani riguardanti la scuola, ma anche sulle relazioni sociali e sulla situazione economica di ciascuno di essi.
Ad esempio, il 49% degli intervistati ha sentito la mancanza dei compagni di classe durante il lockdown, mentre la frequentazione regolare degli amici è diminuita del 50,5%. Questo ha portato ad utilizzare maggiormente i social per comunicare via chat, riducendo al minimo le ore d’aria fuori dalla propria abitazione.
Pochi amici e famiglie più povere
Se da una parte le relazioni sociali sono diminuite drasticamente, dall’altra anche le condizioni familiari della popolazione non sono scampate agli effetti negativi della pandemia. Passando la maggior parte delle giornate a casa, i giovani sono stati portati a passare più tempo insieme a parenti e coinquilini, a loro volta esenziati dal posto di lavoro e nella maggior parte dei casi costretti in smartworking.
E’ stato rilevato dunque un evidente peggioramento delle condizioni economiche generali delle famiglie italiane: il 28,7% si definisce “più povero” a causa del mancato impiego o dell’improvviso licenziamento o fallimento della loro attività.
Differenze tra italiani e stranieri
Durante il lockdown sono state tantissime le attività di cui ci si è dovuti privare. La maggioranza della popolazione afferma di aver sentito in particolar modo la mancanza dei viaggi, della libertà di prendere un aereo ed esplorare il mondo. A seguire sono mancati anche gli aperitivi e le cene fuori con gli amici, ma anche le feste e gli sport di gruppo all’aperto.
Se queste erano le preferenze degli italiani, purtroppo per la popolazione straniera è stato diverso, poiché secondo i dati Istat 2020 questi ultimi apparentemente tendono ad avere meno vita sociale.
Addirittura più della metà degli immigrati ha affermato di non aver risentito gli effetti della pandemia prima e dopo. Purtroppo osserviamo che nonostante le varie etnie coesistano in uno stesso paese, ognuna è caratterizzata da percezioni differenti sull’istruzione, sulla stabilità economica e soprattutto sulla vita sociale.