[didascalia fornitore=”altro”]Foto Pixabay[/didascalia]
Un istruttore di paracadutismo, appassionato e preparato, ha perso la vita in un tentativo di salvataggio estremo di uno studente in volo, a cui non si era aperto il paracadute: è la tragica storia di Carl Marsh, 46 anni, di Knutsford, nel Cheshire, Regno Unito, che durante un’esercitazione è andato in soccorso del giovane Dominic Leeds, finendo poi per precipitare da un’altezza di 500 metri. Carl ha riportato gravi lesioni multiple, che l’hanno condotto alla morte sul luogo dello schianto. Non è stato possibile effettuare alcun tipo di soccorso.
Carl Marsh era un esperto istruttore di paracadutismo, proprio per questo forse, non ha esitato nemmeno un istante quando ha visto uno dei suoi studenti in difficoltà: Dominic Leeds stava cercando di aprire il suo paracadute, ma era evidentemente in panne, così Carl è intervenuto, ma quando finalmente si è sbloccato il paracadute, è rimasto impigliato. Il paracadute di Carl ha iniziato a muoversi vorticosamente ad alta velocità e in quel frangente è probabile che abbia perso conoscenza e quindi non sia riuscito a mettersi in salvo. Lo schianto è stato estremamente violento e per Carl non c’è stato nulla da fare: il figlio adolescente, che stava lavorando a terra in quel momento, è stato spettatore involontario di quella spaventosa scena.
Sulla tragedia di Carl Marsh, avvenuta lo scorso 29 aprile, al Black Knights Parachute Centre a Cockerham, vicino a Lancaster, in occasione di una giornata di addestramento per i lanci in tandem, è stata aperta un’inchiesta.
Dalle indagini è emerso che Marsh, un istruttore esperto che aveva eseguito nel corso della sua carriera ben 1.150 salti in ogni parte del mondo, era salito su un velivolo Cessna Caravan con lo studente Leeds per insegnargli una particolare manovra a due. La coppia è balzata dal velivolo a 8.000 piedi, ma quando il giovane Dominic ha tentato di rilasciare il suo paracadute, un interruttore si è rotto, a quel punto si è subito avvicinato l’istruttore per prestargli soccorso. Il signor Leeds che non era del tutto inesperto (aveva già effettuato 400 lanci da solo) ha dichiarato: ‘Ho allungato la mano per aprire la levetta del timone a sinistra, ma quando ho tirato la levetta verso il basso, l’interruttore sinistro si è staccato. Non ho immediatamente eseguito la procedura di emergenza perché ero preoccupato che Carl fosse troppo vicino o dietro di me’. Dominic ha poi ricordato le parole con cui si è rivolto all’istruttore: ‘Amico, il mio freno si è rotto’ e Carl avrebbe risposto: ‘Ok amico, non preoccuparti’.
Dopo alcune manovre Carl ha dato ordine a Dominc di staccarsi: ‘Ricordo l’adrenalina alle stelle, mentre mi rendevo conto della situazione e la paura aumentava’, ha raccontato il giovane paracadutista. A quel punto Dominic si è staccato da Carl è andato in caduta libera e poi ha aperto il paracadute d’emergenza, purtroppo però qualcosa è andato storto per Carl: il paracadute principale si è avvolto attorno alle gambe di Carl, che è stato travolto da un rapido movimento a spirale. Le sue capacità di movimento erano impedite dalla tela incastrata sugli arti inferiori e ciò ha impedito a Carl di salvarsi.
Tony Butler, Chief Operating Officer della British Parachute Organisation, nel corso dell’udienza ha dichiarato: ‘Non mi sarei mai aspettato che qualcuno potesse pensare di agganciarsi al paracadute di qualcun altro in evidente stato di malfunzionamento, perché non sai mai come possa andare a finire. Credo tuttavia che Carl stesse solo cercando di fare il possibile per salvare Dominic, considerato che quest’ultimo non conosceva nemmeno la zona. ‘Certamente non penso che Dominic abbia fatto qualcosa di sbagliato. Come studente sei incline a fare esattamente quello che il tuo allenatore ti sta dicendo di fare’, ha aggiunto Butler.
A proposito della tragica vicenda, il medico legale, James Newman, ha dichiarato: ‘Questo è uno sport pericoloso e Carl si è deliberatamente messo in pericolo per aiutare il suo studente’.
Il figlio diciannovenne di Marsh, Craig, non si è soffermato sulla dinamica dell’incidente, ma ha voluto ricordare così il suo papà: ‘Era il miglior papà che avrei potuto avere, ha fatto tutto per me. Cercava sempre gli altri e metteva sempre gli altri prima di sé’.