Vediamo le istruzioni circa gli studi di settore 2017 con le novità diffuse nella circolare n. 20/E del 13 luglio 2017 dell’Agenzia delle Entrate, dal titolo “Studi di settore – periodo di imposta 2016”. Come sappiamo, gli studi di settore sono uno strumento fiscale che consente di stimare i ricavi o i compensi che possono essere attribuiti al contribuente (imprese o lavoratori autonomi), tramite un’elaborazione analitica, economica e statistico-matematica, che prende in considerazioni alcune variabili riferite al settore economico di appartenenza. In pratica gli studi di settore sono dei parametri che il contribuente può verificare, in fase di dichiarazione dei redditi, per accertare la congruità e la coerenza delle sue stesse dichiarazioni. Vediamo quali sono le novità apportate e diffuse dall’Agenzia delle Entrate, con le nuove istruzioni sugli studi di settore 2017 riferiti al periodo di imposta 2016.
ISTRUZIONI STUDI DI SETTORE 2017
Con la circolare del 13 luglio 2017, n. 20/E, l’Agenzia delle Entrate ha fornito diversi chiarimenti sull’applicazione degli studi di settore e dei parametri per il periodo d’imposta 2016. Vediamo dunque le istruzioni sui nuovi studi di settore.
NOVITA’ STUDI DI SETTORE 2017
Tra le novità dei nuovi studi di settore 2017 c’è la riduzione del numero, l’aggiornamento delle analisi di territorialità, l’applicazione dei modelli misti, l’utilizzo di indicatori di coerenza previsti dal DM 24 marzo 2014, la semplificazione della modulistica relativa al periodo d’imposta 2016, con una notevole riduzione delle informazioni richieste nei modelli degli studi di settore, e la riorganizzazione della struttura delle istruzioni.
NUOVI STUDI DI SETTORE
Sono quindi 57 i nuovi studi di settore (alcuni sono stati accorpati) approvati lo scorso 22 dicembre 2016 dal MEF, in revisione di 68 studi che erano ancora in vigore dal periodo d’imposta 2013.
CHIARIMENTI DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE SUGLI STUDI DI SETTORE 2017
Per quanto riguarda gli studi applicabili per il 2016, è stata valutata l’incidenza della congiuntura economica. In fase di accertamento i nuovi studi di settore non verranno applicati ai contribuenti che hanno dichiarato compensi o ricavi maggiori di 5.164.569 euro. Inoltre, in relazione alle attività d’impresa esercitate da società cooperative, società consortili e consorzi che operano solamente a favore delle imprese socie ovvero associate, saranno applicati i parametri e non gli studi di settore.
CRISI ECONOMICA E REVISIONE CONGIUNTURALE NEGLI STUDI DI SETTORE
Gli studi di settore 2017 (periodo d’imposta 2016) tengono conto degli effetti della crisi economica e dell’oscillazione dei mercati, quindi è stata disposta la revisione congiunturale speciale che tiene conto di specifici correttivi applicabili in ragione del settore di riferimento, alle peculiarità del territorio e delle specificità individuali, che caratterizzano l’attività d’impresa o professionale.
Nello specifico, per gli studi di settore applicabili al periodo di imposta 2016 sono stati individuati correttivi specifici, come interventi relativi all’analisi di coerenza economica e di normalità economica riguardanti l’indicatore ‘Durata delle scorte’. Per coloro che presentano ricavi/compensi dichiarati ritenuti inferiori al ricavo/compenso di riferimento, ci sono i correttivi congiunturali di settore, territoriali e individuali. In particolare, la revisione congiunturale degli studi di settore riguarda le attività economiche delle manifatture, dei servizi, delle attività professionali e del commercio.
Per ulteriori informazioni la circolare AdE con le istruzioni degli studi di settore 2017 è visibile qui
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