All’Italia andrà almeno il 13,5% delle dosi del vaccino Pfizer-Biontech

Domani, mercoledì 11 novembre, sarà autorizzato un contratto per un massimo di 300 milioni di dosi di vaccino sviluppato da Pfizer-Biontech e risultato efficace più del 90% nel prevenire il Coronavirus. A confermarlo Ursula vor der Leyen, presidente della Commissione Europea. “Una volta che il vaccino sarà disponibile, il nostro piano è di distribuirlo rapidamente e ovunque in Europa”.

L’obiettivo, per l’Italia, è quello di ottenere 3,4 milioni di dosi per 1,7 milioni di italiani. Tutto questo già a partire dalla seconda metà di gennaio 2021.

Pfizer ha già presentato la domanda di autorizzazione all’Ema, l’Agenzia europea del fermaco, che ha attivato l’analisi dei dati man mano che vengono consegnati per far sì che i tempi di risposta siano il più brevi possibile.

Da domani si discuterà della ripartizioni delle dosi del vaccino anti Covid

A confermare i lavori in corso per la distribuzione del vaccino è Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità, durante la conferenza sull’analisi dei dati del Monitoraggio Regionale della Cabina di Regia sull’emergenza Covid-19. “Sì è già cominciato a lavorare sulla strategia di distribuzione del vaccino” ha detto il presidente.

All’Italia, nella ripartizione, andrà così il 13,5% delle dosi del vaccino. “La ripartizione delle dosi avviene sulla base della popolazione di ciascun Stato membro rispetto al totale degli abitanti dell’UE” hanno fatto sapere dalla Commissione UE. In attesa dei dati finali della Commissione europea con Pfizer-Biontech per l’acquisto di 300 milioni di dosi, il tema della ripartizione sarà all’ordine del giorno nel collegio dei commissari di domani.  

La percentuale di dosi per l’Italia, però, potrebbe anche essere più alta. Con la procedura che partirà da domani a seguito del via libera del collegio dei commissari UE, le capitali avranno cinque giorni per presentare eventuali rinunce o deroghe e, in caso di astensione, aumenteranno le dosi per gli altri Paesi.

Sono sette le aziende in corsa per il farmaco

La Commissione Europea ha già firmato tre contratti con le aziende farmaceutiche e sta per firmane altri quattro, per un totale di sette aziende in corsa per il vaccino” ha spiegato Walter Riccardi durante il Festival della Salute Globale. “Al termine di queste valutazioni, quando il vaccino sarà stato sperimentato con successo, saremo già in possesso di tante dosi, perché queste sono già in corso di produzione e quindi immediatamente distribuibili”.

Ricciardi ha poi spiegato che il prezzo del vaccino coprirà i costi di produzione e non andrà a fare profitto perché “ci sarà stata la partecipazione del pubblico”. Questo, inoltre, permetterà di distribuire il vaccino “non solo a tutti i cittadini europei, ma anche a quelli di altri paesi più poveri”.

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