Non accenna ad arrestarsi lo scontro diplomatico tra Francia e Italia. Dopo le polemiche scatenate dalle parole di alcuni ministri francesi nei confronti della premier Giorgia Meloni, lo scontro si sposta anche su un altro fronte.
È quello della Tav. Un terreno di scontro che si porta avanti da molto tempo, di cui l’ultima pedina è il costo diventato, ormai, troppo eccessivo.
Dopo lo scontro sul tema migranti che ha portato Italia e Francia ai ferri corti, specie anche per alcune parole sull’operato della premier Meloni, ora lo scontro fra i due paesi si sposta su un altro fronte, che è quello della Tav. La linea ferroviaria Torino – Lione, da anni al centro di proteste da parte dei cittadini delle comunità montane che si vedrebbero attraversate da questa linea ferrata, ora si trasforma in terreno di scontro.
Parigi considera, ora, la stessa Tav molto più costosa del previsto e, quindi, al momento, non può esser portata a termine in breve tempo. “Troppo cara, rinviamo a dopo il 2043” – è la decisione presa dalla Francia.
Una vera e propria doccia gelata per l’Italia e, questo, potrebbe essere un nuovo “conflitto” fra i due paesi confinanti, un fronte che potrebbe dare nuovamente fiato a chi contesta e ha contestato sempre l’opera. Il presidente del Consiglio, Meloni ha, però ha risposto anche alle frecciatine che in questi giorni, le sono state rivolte da diversi ministri d’oltralpe: “Non è l’ideale usare noi per conti interni però ognuno fa le scelte che vuole fare” – ha dichiarato da Praga.
Ma il vero scontro, stavolta, c’è stato anche il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, che ha risposto che, “al di là degli insulti, delle polemiche e delle provocazione che registriamo con stupore, siamo preoccupati dalle titubanze francesi“. Per il leader del Carroccio, Parigi deve essere chiara, seria e soprattutto deve rispettare gli accordi: “L’Italia – ha concluso – è stata ed è di parola, non possiamo accettare voltafaccia su un’opera importante non solo per i due Paesi ma per tutta Europa“.
Dopo le parole del vicepremier in quota Lega del governo di centrodestra, dalla Francia è arrivata una sorta di marcia indietro. A parlare è stato l’omologo di Salvini, Clément Beaune che ha detto che nessuna decisione è stata ancora presa, ma anzi che si deciderà a luglio. “Il governo francese – ha spiegato il ministro del governo di Elisabeth Borne – non ha deciso nessun rinvio nel calendario relativo alla Tav Lione-Torino. Il governo non prenderà decisioni su questo rapporto, che è soltanto una consulenza di un gruppo indipendente, prima del prossimo luglio: non c’è da preoccuparsi dal momento che non c’è nessuna decisione sulla via di accesso francese. Quello inviato al governo lo scorso febbraio è un rapporto per analizzare gli investimenti sulle infrastrutture di trasporto“.
Con i nodi che non sono stati sciolti del tutto, il timore dell’Italia resta. Stando a quanto riportato dal quotidiano “La Repubblica”, è stata proprio la Francia a rinviare l’inizio dei lavori, nel suo tratto di competenza, di 10 anni. Fra 10 anni, però, tutto questo potrebbe esser troppo tardi e la linea Tav potrebbe esser inefficiente o utilizzabile per poco. Il tentativo del governo francese è quello di realizzare il suo tratto solo dopo che il tunnel del Moncenisio sia entrato in funzione.
La Tav attraversa le Alpi per circa 58 km e la sua data di ultimazione dovrebbe essere intoro al 2032, con un pagamento di circa 9 miliardi di euro. Ma, andando di questo passo, e con l’ulteriore rinvio della Francia, la situazione dell’Alta Velocità sembra fermarsi ad un punto morto ed arenarsi.
Un tunnel che ha bisogno di essere collegato a una rete ferroviaria adeguata e adatta, quanto sul versante italiano, quanto su quello francese. In Italia i lavori verranno ultimati secondo i tempi prestabiliti, ma dalla Francia nulla di fatto: se ne parlerà solo nel 2043.
Perché questo ritardo: a giustificarlo è la stessa Francia. Vorrebbe solo sistemare i binari già presenti, anche si tratta di una soluzione che non garantisce a pieno l’utilizzo della stessa dell’Alta Velocità.
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