Italia, la crisi dell’acqua potabile: si va verso il razionamento

Allarme siccità per l’Italia, che rischia un possibile razionamento dell’acqua potabile. Ecco le città che potrebbero essere colpite dai tagli idrici.

Razionamento
Razionamento dell’acqua potabile – Nanopress.it

La crisi climatica ed idrica sta arrivando anche in Italia, partendo con  temperature da bollino rosso già a partire dalle ultime settimane di maggio. Il pericolo che il nostro paese potrebbe correre, è quello di un’eventuale siccità, con rischio di razionamento dell’acqua potabile. Fenomeno che colpirebbe varie zone della penisola, a causa delle alte temperature anticipate di questa estate 2022.

Lo sviluppo del fenomeno e le conseguenze

La situazione è critica per molte regioni d’Italia, a detta dell’Osservatorio Anbi sulle Risorse Idriche. La connessione tra le piogge sporadiche e le ondate di torrido caldo da record potrebbe essere più allarmante del previsto.

Siccità
Siccità agricola – Nanopress.it

Infatti, l’assenza di alluvioni è un fattore preoccupante per la salute del suolo e delle riserve idriche italiane, le quali stanno faticando a soddisfare il bisogno d’acqua nazionale. Tali mancanze si riversano anche sull’agricoltura, portando difficoltà nella crescita di grano, riso o mais. Massimo Gargano, direttore generale di ANBI, ha dichiarato:

“Ora bisogna contrastare al più presto l’aggravarsi della situazione. bisognerà dare il via agli interventi infrastrutturali, già finanziati ed in avanzato iter procedurale, capaci di aumentare la resilienza dei territori.”

Le regioni e le zone a rischio

Sebbene la siccità stia persistendo su quasi tutta la penisola, vi sono dei luoghi più colpiti dal fenomeno, soprattutto al Nord e al Centro. Secondo le analisi dell’Osservatorio ANBI, la Lombardia è una delle regioni più a rischio di razionamento dell’acqua potabile insieme al Lazio, dove la quasi totale assenza di piogge sta diventando non poco preoccupante.

Cala anche il livello dell’acqua dei fiumi Liri e Tevere, ma anche dei laghi di Nemi e Bracciano. Sempre nel Lazio, una delle zone più soggetti alla scarsità d’acqua sarebbe quella dei Colli Albani. Di conseguenza il gestore ragionale della società operativa Acea Ato2 si è rivolto alla regione per chiedere un aumento del prelievo dalla sorgente del Pertuso.

“Se la perdurante condizione di siccità nel Nord Italia ha permesso di concordare azioni di contrasto alle criticità idriche, il repentino precipitare della situazione in Centro Italia obbliga ad interventi d’emergenza.”

Annuncia Francesco Vincenzi, presidente dell’ANBI. Grave è anche la situazione in Toscana, l’ormai arido torrente dell’Arno, ha una portata pari al 27% della media e l’Ombrone è sulla via della secca, trasportando solo 1,56 metri cubi di acqua al secondo.

 

Impostazioni privacy