In Italia l’intenzione di voto di entrambi i poli politici è simile ma la procedura per l’assegnazione dei seggi avvantaggia i partiti di Meloni, Salvini e Berlusconi.
Vertice Salvini – Meloni – Berlusconi – Nanopress.it “Meloni, Salvini e Berlusconi vinceranno le prossime elezioni in Italia. Questo è il risultato più probabile della votazione che si svolgerà il 25 settembre. Lo dicono i sondaggi e le profonde divisioni nel campo del centrosinistra . Questi sono i motivi per cui Salvini e, sorprendentemente, Berlusconi hanno deciso di porre fine al governo Draghi. Le dimissioni del presidente del Consiglio hanno dato loro la possibilità di votare in un momento molto favorevole per loro su un piatto d’argento”.
In Italia il centro destra è quasi sempre stato maggioritario A pronunciare queste parole è Roberto D’Alimonte, professore ordinario del Sistema Politico Italiano presso l’università Luiss-Guido Carli di Roma. Continuiamo a leggere il suo ragionamento: “O almeno così pensano e, come sappiamo, le aspettative, in politica come in economia, dettano i comportamenti. La previsione di una probabile vittoria della destra, dipende non solo dai voti che i sondaggi attribuiscono ai partiti che la compongono, ma anche dai il funzionamento dell’attuale sistema elettorale.È un sistema misto che si applica sia alla Camera [dei Deputati] che al Senato. Due terzi dei seggi sono assegnati proporzionalmente, mentre un terzo sono eletti nei collegi uninominali con regola della pluralità. È previsto un complicato sistema di barriere elettorali, principalmente quella del 3%, applicata a livello nazionale sia alla Camera che al Senato. In questo momento questo sistema favorisce la destra. Secondo la media dei sondaggi della scorsa settimana, La Lega, Forza Italia e Fratelli di Italia possono contare su circa il 45% delle intenzioni di voto.
Sulla carta tutti i partiti e le fazioni di centrosinistra ottengono più o meno la stessa percentuale, ma è una coalizione molto frammentata e molto eterogenea. Nello specifico, dopo la presa di posizione del Movimento 5 Stelle contro Draghi, il Pd ha già dichiarato di non volersi alleare con il Movimento, e non è chiaro nemmeno chi saranno gli alleati del Pd. La possibile alleanza riguarderà probabilmente i partiti di Speranza , Calenda, Renzi e Di Maio.
Ma tutte queste liste, più il Pd, ammontano attualmente a circa il 35% dei voti. Ciò significa che non c’è gioco tra i due poli. Con questo vantaggio, la destra ha la possibilità di conquistare anche nel 90% dei collegi uninominali , e quindi la maggioranza assoluta dei seggi sia alla Camera che al Senato. Ecco come stanno le cose adesso.
Il Segretario del PD, Letta – Nanopress.it Può cambiare da qui al 25 settembre? È possibile. Il cambiamento dipende da una serie di fattori difficili da valutare in questo momento. Ad esempio, non si sa fino a che punto la crisi del governo peserà sull’opinione degli elettori. Questo fattore potrebbe danneggiare La Lega e soprattutto Forza Italia. Potrebbe pesare anche il fattore Draghi. Il presidente del Consiglio resta una figura molto popolare e il Partito Democratico è percepito come il partito che più fedelmente ha sostenuto il suo governo.
Anche l’astensione avrà il suo ruolo. In generale, la bassa affluenza tende a favorire il centrosinistra. Per non parlare dell’aggravarsi della crisi economica e sociale e della pandemia all’inizio dell’autunno. Insomma, ci sono molti fattori in gioco che possono cambiare le aspettative. La politica italiana attraversa da anni una fase di grande fluidità. Uno spostamento di quattro o cinque punti percentuali tra i due poli non è un miraggio e, se succede, potrebbe cambiare le cose.
Ma perché ciò avvenga, il centrosinistra dovrà condurre una campagna elettorale perfetta. Dovrai indovinare toni, temi, alleanze e candidati. È una corsa in salita, ma non si perde in anticipo. Abbiamo già visto campagne elettorali in cui una formazione all’inizio aveva un netto vantaggio ed è finita nella foto dell’arrivo. Questo potrebbe essere uno di questi. Ma è una scommessa rischiosa”.