Da oggi Sardegna, Molise e Friuli Venezia Giulia diventano zona bianca. Dalla metà di giugno, si prospetta il passaggio per il resto del Paese, ma il portavoce del Cts Brusaferro invita alla prudenza, “perché non siamo fuori dalla pandemia“. Niente coprifuoco e aperture anticipate, il ministro Speranza ha firmato l’ordinanza per le tre regioni, dove oggi riaprono centri termali, piscine, sale giochi, competizioni sportivi, ristoranti, bar, matrimoni e così via. La Sardegna era stata la prima regione d’Italia a tingersi di bianco lo scorso 1 marzo, ma le libertà erano durante poco e, dopo le festività di Pasqua, era precipitata nuovamente in zona rossa con un repentino aumento di contagi e vittime.
Tornano le feste di matrimonio, ma anche in zona bianca sarà necessario dotarsi di green pass. Le feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose, anche al chiuso, dovranno svolgersi nel rispetto di protocolli e linee guida e con la prescrizione che i partecipanti siano muniti di una delle certificazioni verdi anche in zona bianca.
Le riaperture saranno messe alla prova dal ponte del 2 giugno con l’Italia intera in movimento, come non accadeva dalla scorsa estate. Milioni di italiano approfitteranno dei giorni di festa per concedersi una breve vacanza, almeno secondo quanto prospettato da Federalberghi.
Le prossime a entrare nella sospirata zona bianca saranno Umbria, Veneto, Liguria e Abruzzo, mentre dal 14 giugno sarà il turno di Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte, Puglia e la provincia di Trento, dove per la prima volta si registra un’incidenza inferiore a 50 casi ogni 100mila abitanti. In zona gialla resteranno soltanto 7 regioni, quindi Basilicata, Calabria, Campania, Marche, Sicilia, Toscana e Valle D’Aosta e la provincia di Bolzano, che hanno oggi un’incidenza ancora superiore ai 50 casi ogni 100 mila abitanti.
Mentre l’Italia si appresta a tingersi di bianco, si avvicina anche il momento di dire addio all’utilizzo della mascherina, almeno all’aperto. I dati del monitoraggio settimanale hanno infatti confermato il calo della diffusione del virus e il 21 giugno potrebbe essere la data nella quale tutto il paese sarà liberato dalle restrizioni che hanno scandito la vita degli italiano dallo scorso ottobre. L’indice di diffusione del contagio è a 0,72, in calo rispetto alla settimana scorsa e l’incidenza è finalmente sotto i 50 casi ogni 100mila abitanti. Non solo, la pressione sui servizi ospedalieri è ben al di sotto della soglia critica in tutta Italia e tutte le regioni hanno un rischio basso.
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