Oggi, lunedì 4 gennaio, è il primo giorno dell’anno nuovo in zona arancione per l’Italia. In questa giornata è consentita la riapertura dei negozi, fino alle 21, ma bar e ristoranti continueranno a rimanere chiusi e potranno fare asporto fino alle 22 e servizio a domicilio.
Si potrà in oltre circolare all’interno del proprio Comune senza autocertificazione, che servirà invece per uscirne, per spostarsi in un’altra Regione o durante il coprifuoco, sempre attivo dalle 22 alle 5.
Ieri si è tenuto il vertice tra il premier Conte, il ministro Boccia, i capidelegazione della maggioranza e il Comitato Tecnico Scientifico per decidere la linea da adottare in Italia dopo le festività. Il decreto legge Natale, infatti, scadrà il 6 gennaio e si dovrà quindi decidere in fretta quale sarà la linea del nostro Paese a partire dal 7 gennaio.
Si dovrebbe così continuare sulla linea delle restrizioni in Italia, con un “provvedimento ponte” tra il 7 e il 15 gennaio, data di scadenza dell’ultimo Dpcm. Le proposte, al momento, sono due.
Da una parte, c’è chi vorrebbe mantenere in Italia le attuali misure fino al 15 gennaio, con i giorni feriali in arancione e i weekend in zona rossa. Altrimenti, la seconda linea ipotizzata sarebbe quella di tornare in zona gialla il 7 e l’8 gennaio, per poi tornare in arancione nel weekend del 9 e 10 e poi tornare al sistema delle “fasce” sulla base del monitoraggio.
“La proposta di oggi non è di cambiare i parametri, che restano gli stessi perché hanno funzionato, ma le soglie di accesso ad una zona, decidendo di essere ancora più rigorosi per consentire alla campagna di vaccinazione di avere delle reti sanitarie meno appesantite, da difendere con maggior forza quando l’Rt supera l’1” ha detto il ministro Boccia durante il vertice con le Regioni.
Per quanto riguarda la scuola, punto lungamente dibattuto in questi giorni, il Presidente del Consiglio ha dichiarato che la didattica in presenza, al 50%, in Italia deve ripartire il 7 gennaio. Bisognerà poi vedere se tutte le Regioni si allineeranno a questa decisione.
Potrebbe inoltre, a partire dal 15 gennaio, essere istituita in Italia una zona bianca destinata alla Regioni con gli indicatori migliori. In questi territori potrebbero riaprire musei, sale da concerto, teatri e cinema. Ma non solo. I bar e i ristoranti potrebbero tornare a lavorare senza orari e potrebbero riaprire anche palestre e piscine. La proposta è stata portata all’attenzione del Governo da Dario Franceschini e sembrerebbe aver convinto Conte e i ministri.
“Poiché la zona gialla ha limiti enormi a cominciare dal coprifuoco, facciamo una zona bianca, nella quale si accede sotto un certo indice Rt di trasmissione dei contagi” ha detto Franceschini.
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