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Categories: Cronaca

Italiani uccisi in Brasile: l’omicidio di Roberto Bardella è il terzo in un mese

L’omicidio di Roberto Bardella è il terzo caso di italiani uccisi in Brasile in meno di un mese. Statistiche da brividi per un Paese dove la violenza impazza e la vita vale sempre meno. Non sono gli italiani a essere nel mirino, assicura Roberto Donati dello Scip (servizio cooperazione internazionale di polizia della Criminalpol in Brasile): “Il fatto che siano stati commessi in breve tempo tre delitti contro cittadini italiani è del tutto casuale. Bisogna però ricordare ai turisti che questo Paese non è l’Italia e che certi luoghi sono molto pericolosi. Rio poi è un mondo a parte”.

In Brasile la media degli omicidi fa paura: oltre 160 al giorno, uno ogni nove minuti. La percentuale di 29,1 omicidi ogni 100mila abitanti è tra le più alte al mondo. Nei primi quattro anni di guerra in Siria sono state uccise 260mila persone: nel frattempo i morti ammazzati nel Paese carioca (almeno quelli accertati) sono stati 279mila. Tra le vittime, informa Human Rights Watch, 10mila bambini e adolescenti ogni anno. Sergipe, Alagoas e Rio Grande do Norte sono gli stati più violenti.

L’omicidio di Roberto Bardella
Le favelas restano i posti più pericolosi, zone altamente sconsigliate ai turisti, dove narcos e bande criminali dettano legge in mezzo alla miseria. Zone dove l’ingresso dei poliziotti porta le mani sulle armi. Ecco perché Roberto Bardella, 52enne di Jesolo, è stato ucciso l’8 dicembre. Insieme al cugino, Rino Polato, 59 anni, è entrato in moto nella favela Morro dos Prazeres di Rio de Janeiro. Per sbaglio: sono stati traditi dal navigatore. “Stavamo per andarcene da Rio dopo essere stati al Cristo Redentore e ci siamo ritrovati in questa zona – ha raccontato Polato alla polizia brasiliana –. Il navigatore ci ha portati lì. Fatta una curva ho visto Roberto a terra, pensavo fosse caduto per un incidente, poi ho capito”. Il cugino era appena stato scambiato per poliziotto e ucciso. A freddarlo, con un colpo alla testa e uno al petto, secondo gli inquirenti brasiliani è stato il 22enne Romulo Pontes Pinho. La polizia è a caccia dei complici, una decina, probabilmente narcos, ricercati per omicidio a scopo di rapina e sequestro di persona.

Polato, dopo essere stato rapinato e sequestrato, è stato risparmiato e rilasciato una volta che il capo della banda criminale aveva capito che era solo un turista: “Mi chiedevano se ero un poliziotto del Consolato e io ripetevo di no”. Gli agenti della Divisione Omicidi di Rio, che lo hanno ritrovato per strada in stato di shock, spiegano che i cugini effettivamente sembravano due poliziotti motociclisti: un equivoco fatale, un errore da quelle parti imperdonabile. Nonostante Morro dos Prazeres sia sede di una delle tante UPP (Unità di polizia pacificatrice) introdotte negli ultimi anni dal governo per rendere più sicura la città.

Pamela Canzonieri e Alberto Baroli uccisi poche settimane fa
Quello di Bardella è stato dunque il terzo omicidio in poche settimane. Il 5 dicembre Alberto Baroli, 51enne milanese, è stato massacrato con un machete durante una rapina. I malviventi sono entrati nella villetta in spiaggia che aveva affittato con la compagna per una vacanza a 80 chilometri da Fortaleza. Nella notte tra il 17 e il 18 novembre era stato ritrovato il cadavere della ragusana Pamela Canzonieri, strangolata in casa a Morro de Sao Paulo. L’assassino è stato arrestato e ha confessato.

Il monito di Viaggiare Sicuri
Per chi volesse recarsi in Brasile, massima cautela quindi. Niente terrorismo psicologico, ma per la propria sicurezza è bene seguire i consigli della Farnesina dal sito Viaggiare Sicuri: “Occorre mantenere in tutto il territorio brasiliano elevata vigilanza e condotte ispirate a prudenza a causa dell’alto tasso di criminalità, aggravato da un diffuso ricorso all’omicidio anche per futili motivi. Anche nei quartieri di classe media e medio – alta, si verificano con frequenza rapine a mano armata, sequestri-lampo (con richiesta di ritirare denaro al bancomat), e scippi, anche a danno di turisti stranieri”. E ancora: “È molto pericoloso visitare le zone periferiche delle grandi città ed in particolare le cosiddette favelas. Le grandi città (San Paolo, Rio de Janeiro, Fortaleza, Recife Salvador ecc.) richiedono cautela a causa della diffusa delinquenza di strada e nelle spiagge (furti e rapine), che prende di mira prevalentemente turisti a volte anche in ore diurne ed in luoghi centrali, incluse le zone prossime ai grandi alberghi e le stesse spiagge. Possono verificarsi anche sequestri lampo per estorsione. Si ricorda che vi sono alcuni periodi dell’anno che richiedono una particolare attenzione”.

Francesco Minardi

Francesco Minardi è stata collaboratore di Nanopress dal 2016 al 2018, occupandosi principalmente di cronaca e politica interna ed estera,

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