La Camera approva la mozione della maggioranza per le modifiche all’Italicum: 293 i voti a favore contro 157 contrari. Non passano invece le mozioni proposte dalle opposizioni, a partire da quella di Sinistra Italia che incassa 109 voti a favore e 287 contrari, mentre quella del M5S ottiene 75 sì e 314 no e quella del centrodestra 43 sì e 315 no. A prima vista sembra una vittoria del PD che invece, si spacca, con la minoranza che non vota e parla di “presa in giro“; il testo inoltre, nato da un accordo tra i dem, NCD e Area Popolare, non entra nel dettaglio e lascia aperta la porta alle modifiche senza specificare quali. La mozione consente “ai diversi gruppi parlamentari di esplicitare le proprie eventuali proposte di modifica della legge elettorale attualmente vigente e valutare la possibile convergenza sulle proposte“.
L’Italicum è tornato al centro dell’agenda politica con un accordo di maggioranza che coinvolge i partiti al governo per apportare modifiche al testo già in vigore e che apre alle richieste delle opposizioni. La possibilità che il testo venga bocciato dalla Consulta ha accelerato la discussione e le aperture arrivate dal governo sembrano confermare la volontà di avere un testo il più condiviso possibile. Matteo Renzi, da New York, ha dato la disponibilità a cambiare, mentre il M5S ha chiuso la porta a ogni accordo mettendo sul piatto la sua legge elettorale con il ritorno al proporzionale puro e alle preferenze. “Noi siamo totalmente disponibili a cambiare, per M5s il ballottaggio è antidemocratico, non credo che le sindache Chiara Appendino e Virginia Raggi siano d’accordo, sennò non sarebbero state elette“, risponde il premier. “Ora aspettiamo Silvio Berlusconi e Matteo Salvini così tutte le posizioni sono in campo e poi faremo le modifiche“. Le posizioni delle forze politiche sull’Italicum potrebbero cambiare, ma quali sono quelle attuali?
Che il PD, nella sua maggioranza governativa, fosse disponibile a cambiare l’Italicum era chiaro da un po’, almeno da quando il rischio di una bocciatura alla Consulta si è fatto più reale. Le diverse posizioni sulla legge elettorale riflettono la situazione politica attuale, con una maggioranza sempre più a rischio e le opposizioni unite nel no al governo e divise da tutto il resto: vediamo quali sono.
PD: La maggioranza dei dem è a favore dell’Italicum così com’è entrato in vigore ma è anche disponibile a modifiche condivise. Lo ha detto Renzi e lo ha confermato il capogruppo PD alla Camera, Ettore Rosato. “Nessuna tensione. Convergenza di tutta la maggioranza per presentare un testo comune che confermi l’impegno di Matteo Renzi alla disponibilità a un lavoro del Parlamento per modificare l’Italicum“, ha dichiarato al termine di una giornata di incontri. Diverso il discorso per la minoranza PD e in particolare dei bersaniani, pronti a presentare la loro versione della legge elettorale, il Mattarellum 2.0, che prevede l’elezione dei deputati in 475 collegi uninominali a turno unico e 12 eletti all’estero con sistema proporzionale. Per loro non c’è alcun modo di raggiungere l’intesa sull’Italicum.
SI: Sinistra Italiana ha invece proposto la mozione per abrogare l’Italicum in vista della bocciatura per profili di incostituzionalità.
NCD e Area Popolare: Le tensioni all’interno della maggioranza sull’Italicum non sono mai mancate e il partito di Angelino Alfano ha colto al balzo la palla della mozione di SI, facendo capire di essere pronto a presentarne una di propria iniziativa per introdurre preferenze e premio alla coalizione. Le riunioni e gli incontri hanno portato a una mozione unica in cui si dichiara la disponibilità alle modifiche.
M5S: Nessun accordo per le modifiche, l’Italicum non dovrà mai passare. Il M5S cambia strategia sulla legge elettorale e presenta la sua proposta, nata da una consultazione online, che prevede il ritorno al proporzionale puro con le preferenze. Il cambiamento di passo forse risente delle vicende capitoline della giunta Raggi: prima del voto infatti fu Luigi Di Maio a dire che la legge elettorale non era una priorità, mentre oggi il movimento ha presentato una mozione alla Camera per “approvare in tempi rapidi una nuova legge elettorale con formula proporzionale in circoscrizioni medio-piccole e preferenze“. La battaglia politica tra grillini e democratici si accende anche su questo tema. “Non ci piace l’Italicum, a prescindere dal fatto che possa farci vincere le elezioni o meno, perché a noi sta di più a cuore l’interesse dei cittadini, che devono essere rappresentati alla Camera e al Senato“, dicono i deputati pentastellati, legando legge elettorale e riforma costituzionale. Secca la replica del PD. “Tanto rumore per nulla, il M5s vuole ritorno alla Prima Repubblica. Proporzionale e preferenze, alla faccia del nuovo“, scrive su Twitter il senatore Andrea Marcucci.
FORZA ITALIA, FRATELLI D’ITALIA E LEGA NORD: Stesso rifiuto alle modifiche sull’Italicum è arrivato da Forza Italia e Lega Nord, almeno in apparenza. Il partito di Berlusconi, dopo la rottura del patto del Nazareno, ha rinnegato la legge che ha contribuito a scrivere e, ancora oggi, lancia messaggi chiari. “Non togliamo le castagne dal fuoco al premier“, dicono all’unisono i due partiti, ma che gli azzurri abbiamo aperto qualche spiraglio può essere più che reale. FI sarebbe quindi disponibile a trattare, togliendo il ballottaggio e mantenendo il premio di maggioranza alla lista e non alla coalizione. A smuovere sarebbe stata Fratelli d’Italia che preme per le modifiche.
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