Lo ius soli va approvato entro la fine della legislatura, altrimenti si rischia di alimentare la rabbia. Laura Boldrini interviene nel dibattito politico dopo lo stop al ddl imposto dal governo. A 24 ore dalle dichiarazioni di Paolo Gentiloni, che ha fermato l’iter del testo per le difficoltà emerse all’interno della maggioranza (cioè il no di Angelino Alfano al Senato), la presidente della Camera torna sull’argomento e si augura che la politica sappia superare lo stallo, approvando il provvedimento dopo la pausa estiva. Chi invece annuncia barricate è Matteo Salvini che, dopo i festeggiamenti per il rinvio (“È una vittoria della Lega“), dichiara di essere pronto a bloccare il Parlamento pur di non farlo passare.
Lo ius soli (qui avevamo spiegato in cosa consiste il testo in discussione) è stato fermato dopo l’arrivo in Senato, segnato da forti proteste dentro e fuori dall’Aula, quando l’Area Popolare, che fa capo ad Alfano e ha già votato il provvedimento alla Camera, si è tirata indietro nel corso delle possibili manovre di avvicinamento a Silvio Berlusconi.
Da qui la scelta di Gentiloni di non andare avanti con un testo che rischia di essere bocciato dall’Aula, vista l’opposizione di tutto il centro destra e del M5S. “Tenendo conto delle scadenze urgenti non rinviabili in calendario al Senato e delle difficoltà emerse in alcuni settori della maggioranza non ritengo ci siano le condizioni per approvare il ddl sulla cittadinanza ai minori stranieri nati in Italia prima della pausa estiva. Si tratta comunque di una legge giusta. L’impegno mio personale e del governo per approvarla in autunno rimane”, si legge nella nota emessa da Palazzo Chigi.
Lo stop è stato un brutto colpo per il PD di Matteo Renzi, che sullo ius soli aveva investito molto, e per tutta l’area della sinistra.
“L’integrazione è uno strumento di sicurezza e impedire a chi nasce in un Paese o a chi fa corsi di studi in quel paese di sentirsi parte di quella società è impedire l’integrazione“, ha dichiarato Boldrini nel corso della cerimonia del Ventaglio a Montecitorio.
Nel suo intervento in conferenza stampa, la presidente della Camera ha sottolineato che “senza l’approvazione alimentiamo rabbia, risentimento, senso di esclusione” e per questo si augura che il provvedimento sullo ius soli sia approvato entro la fine di questa legislatura, “perché è giusto e necessario. E rimandarlo sarebbe un torto, che come tutti i torti, non porta bene“.
Di segno opposto le parole di Salvini. “Lo ius soli è finito come percorso e ha fatto perdere mesi di tempo al Parlamento“, ha ribadito il segretario della Lega Nord secondo cui “già oggi esiste una normativa che permette a 80mila bambini all’anno di aver la cittadinanza con mamma e papà italiani. Per gli altri a 18 anni potranno scegliere, da persone adulte, consapevoli e responsabili che cittadinanza avere“.