Non ci sono più dubbi: il teschio ritrovata nei boschi di Serle a inizio ottobre appartiene a Iuschra Gazi, la bambina di 12 anni bengalese affetta da autismo e scomparsa il 19 luglio 2018. A confermarlo è stato il confronto con il Dna dei genitori, effettuato dagli Spedali civili di Brescia, a cui la Procura aveva affidato l’esame.
“Sono sotto shock, ora so che Iuschra è davvero morta“, ha detto il padre. La bambina era scomparsa durante un’escursione con la Fobap, Fondazione bresciana assistenza psicodisabili. L’operatrice che la accompagnava ha già patteggiato una condanna a otto mesi di detenzione. Secondo i magistrati, Roberta Ratti, l’educatrice della cooperativa Fobab Onlus, non vigilò sulla bambina come avrebbe dovuto.
Il professore degli Spedali Civili di Brescia, Andrea Verzeletti, che ha svolto gli esami, ha confrontato il profilo genetico estratto da uno dei due molari estratti dal teschio con quello prelevato dal padre e dalla madre di Iuschra.
Il corpo si trovava in un’area impossibile da perlustrare. “Nella zona dove è stato trovato il teschio non siamo mai arrivati con le ricerche“, hanno commentato i coordinatori della Protezione civile che, nell’estate del 2018, perlustrarono i boschi del Bresciano.
“E’ una zona impervia, tra rovi e vegetazione. L’area era stata sorvolata solo da droni ed elicotteri. L’uomo non ci poteva arrivare“, spiega la Protezione civile. Si presume, infatti, che il teschio, trovato a inizio ottobre da un cacciatore, sia stato trasportato da animali selvatici in un punto accessibile.
Dalla sua scomparsa, avvenuta il 19 luglio 2018, ricercatori e volontari, con tanto di cani molecolari e droni, avevano continuato per settimane a cercare la bambina. Poi a inizio ottobre, esattamente dopo 808 giorni dalla scomparsa di Iuschra, un cacciatore, mentre passeggiava nel bosco, aveva visto un teschio tra le foglie e aveva dato l’allarme.
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