Ivan Cattaneo: ‘A 13 anni chiuso in un ospedale psichiatrico perché omosessuale’

Ivan Cattaneo, ospite di Verissimo nella puntata del 24 novembre 2018, racconta di essere stato rinchiuso in un ospedale psichiatrico quando era adolescente. Il motivo? L’omosessualità confessata alla madre.

Quando Ivan Cattaneo fu considerato malato perché gay erano gli anni Sessanta e gli omosessuali erano additati come ‘mostri’. Poi, tutto è finalmente cambiato, ma ad oggi, l’istrionico artista, ricorda quel periodo come uno dei più difficili della sua vita. A tu per tu con Silvia Toffanin, Cattaneo racconta cosa accadde quando capì di essere gay: ‘A 13 anni mi ero innamorato di un ragazzo, ma all’epoca avevo letto sui giornali che questi omosessuali, definiti ‘mostri’, per innamorarsi e curare la loro imperfezione, dovevano diventare donne’.

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Ivan Cattaneo: ‘In ospedale mi sedavano e basta’

Fu per questo motivo, quindi, che Ivan Cattaneo si confidò con la madre che decise di portarlo da un medico.

Da questo momento, iniziò il periodo più difficile per l’ex concorrente del GF VIP 3: ‘Purtroppo si è fidata di questo dottore e così mi hanno mandato in un ospedale psichiatrico, dove mi facevano dormire in continuazione e mi sedavano e basta’.

Solo con grande forza di volontà e un po’ di furbizia, Ivan è riuscito ad uscire da quella prigione.

‘A un certo punto, quindi, ho capito che dovevo difendermi dal mondo perché nessuno mi avrebbe mai aiutato’ – ha detto a Verissimo – ‘Ho deciso di dire che ero guarito, che stavo benissimo e non ho più affrontato il problema’.

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Ivan Cattaneo: ‘Mi sarebbe piaciuto diventare prete’

Le confessioni di Ivan Cattaneo, poi, proseguono e l’artista racconta un altro aneddoto della sua vita: l’esperienza in seminario.

Era il 1965 quando entrò nel mondo ecclesiastico, un po’ anche per aiutare i genitori che erano molto poveri.

‘[…]Non vedevo altre vie e poi i miei erano molto poveri e in seminario si poteva spendere di meno per tenere i ragazzi in collegio’ – ha confidato a Verissimo.

Eppure, per un periodo, Cattaneo accarezzò l’idea di indossare l’abito talare: ‘Mi sarebbe piaciuto diventare prete’ – ha ammesso, ma anche il periodo in seminario terminò.

‘Sono stato lì ma piangevo e non stavo bene: mi hanno mandato in seminario per non farmi avere nessun contatto col mondo’ – ha detto, ricordando la grande sofferenza.

‘Allora non si parlava tranquillamente di gay, di sessualità, di femminismo. Dopo il 1968 è cambiato tutto e, probabilmente, anche grazie a me’.

Certo che anche la sua diversità sia stata d’esempio per ‘una strada nuova’, oggi Ivan si dice felice e sereno, ma single dopo la fine della relazione durata 15 anni con un uomo americano.

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