Nel carcere di Ivrea sono stati identificati 25 soggetti, ora indagati per percosse ai detenuti. Si indaga ora per scoprire le motivazioni di questo gesto e se ci sono all’interno della struttura altri agenti di polizia penitenziaria che abusavano del proprio potere.
Sono state avviate delle accuse ai danni degli agenti di polizia penitenziaria del carcere di Ivrea. Le accuse sono di maltrattamento ai danni dei carcerati che ricevevano senza alcun motivo calci pugni e manganellate. Anche il personale medico sarebbe coinvolto, in quanto falsificava i verbali riguardanti le ferite riscontrate sui corpi dei carcerati per poter insabbiare i reati che avvenivano all’interno della struttura.
Si contano attualmente 10 episodi tra il 2015 e il 2016, ma le indagini stanno continuando per fare chiarezza sugli avvenimenti. Ad oggi la procura di Torino ha inscritto del registro degli indagati 25 persone, tra agenti di polizia penitenziaria e medici del carcere di Ivrea.
Vediamo cosa accadeva all’interno delle celle e chi è sotto il mirino dei controlli dopo questi avvenimenti all’interno del penitenziario di Ivrea.
Atti di violenza e falsificazione dei verbali
Ciò che è accaduto nel carcere di Ivrea è ancora da verificare, ma a quanto riportato sembrerebbe che diversi soggetti, facente parte la polizia penitenziaria della struttura commettessero atti di violenze nei confronti dei detenuti solo per un abuso di potere. Ad aggravare la situazione è la falsificazione e omissioni nei verbali da parte del comparto medico all’interno del carcere. Sembra infatti che sulle carte sia riportato il falso in modo da mascherare le violenze che avvenivano regolarmente nel carcere di Ivrea.
Ora ci saranno delle indagini più accurate per dare delle risposte e dei nomi a questa vicenda. Attualmente ci sono 25 indagati, ma il numero potrebbe crescere.
Le indagini
Sembra che i detenuti ricevessero dalle guardie calci, pugni e manganellate, fino a doverli trasferirli in infermeria. Qui le vittime sotto le mani dei medici del carcere non venivano ascoltate, ma semplicemente medicati e rimandati in cella. In seguito il personale medico provvedeva a producevano falsi verbali, in cui si confermava che le ferite riportate dai detenuti erano riconducibili a cadute o scivolamenti.
Ora la procura di Torino ha inserito all’interno del registro degli indagati 25 persone, tra agenti di polizia penitenziaria e medici del carcere di Ivrea. L’indagine all’inizio i riferiva solo a due episodi, mentre ora conta più di una decina di avvenimenti simili, tutti avvenuti tra il 2015 e il 2016.