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La storia di Jack lo squartatore sembra aver trovato un nome vero. Molto già si sapeva riguardo alle vittime e alle lettere del noto serial killer di Londra. Adesso, dopo molti anni, alcuni nuovi studi effettuati avrebbero permesso di individuare l’identità dell’assassino. Quest’ultimo sarebbe stato un immigrato polacco, Aaron Kosminski. Già il nome di quest’uomo era stato racchiuso nella prima fase delle indagini fra i possibili sospettati.
L’uomo apparteneva ad un basso ceto sociale e viveva con la sua famiglia in un quartiere degradato. Già all’epoca gli investigatori avevano scritto su di lui che Kosminski aveva un grande odio per le donne e presentava delle forti tendenze omicide. Allora non si era potuta accertare la colpevolezza dell’immigrato, anche perché il presunto killer era morto nel 1899, mentre si trovava in manicomio, dopo aver contratto la cancrena ad una gamba. Si sono compiuti dei test del dna e delle analisi storiche e finalmente sarebbe stato risolto il mistero sull’identità di Jack lo squartatore.
Le vittime
La prima vittima di Jack lo squartatore è stata Mary Ann Nichols. La donna presentava la gola tagliata e tagli sul ventre. Inoltre anche gli organi genitali erano feriti in modo macabro. Inizialmente, in seguito all’autopsia, si era ipotizzato che l’assassino fosse mancino, ma questo è un elemento che è stato smentito da tutti i criminologi che hanno studiato il caso.
L’8 settembre del 1888 fu uccisa Annie Chapman, il cui corpo venne ritrovato da un fattorino. Il cadavere presentava il ventre aperto e l’assassino aveva asportato una buona parte degli organi genitali. Un testimone aveva sentito il grido della donna, ma non aveva avuto il coraggio di guardare. Il killer in questa occasione aveva lasciato anche una striscia di sangue. Proprio in seguito alle indagini dopo questo secondo delitto si era giunto all’arresto di un ebreo accusato dell’omicidio. Successivamente si era capito che l’uomo non c’entrasse niente con l’omicidio.
Il 30 settembre venne ritrovato il corpo di Elizabeth Stride. La vittima presentava un profondo taglio alla gola. A quanto pare l’assassino non era riuscito a terminare il “lavoro”, per il sopraggiungere di un cocchiere. Il modus operandi dell’omicida continuò nel tempo. Lo si vide per il lago di sangue in cui fu ritrovato il corpo di Catherine Eddowes, che aveva perfino la faccia sfregiata. Il più orribile dei crimini attribuiti a Jack lo squartatore fu quello di Mary Jane Kelly: gola squarciata, viso mutilato, addome aperto, molti organi rimossi.
Le lettere
Durante il periodo in cui avvennero i delitti, sia la polizia che i giornali ricevettero molte lettere riguardanti il caso. Alcune erano state scritte da persone che volevano dare un loro contributo alla risoluzione del caso. Altre missive, comunque, non vennero considerate “genuine”, ma erano chiaramente non attendibili. In particolare, fra le lettere da prendere in considerazione, tre si sono rivelate importanti. La prima di esse è “The ‘Dear Boss’ Letter”, del 25 settembre 1888. E’ la prima a riportare la firma “Jack lo squartatore”. La polizia tuttavia non ritenne la lettera autentica.
La “The ‘Saucy Jack’ postcard” è stata ricevuta l’1 ottobre 1888. L’assassino menziona la futura uccisione di due vittime. Infine “The ‘From hell’ letter” è stata ricevuta il 16 ottobre del 1888. Si trattava di un documento accompagnato da una piccola scatola, che conteneva la metà di un rene, conservato in alcool etilico.
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