Un contratto secondo le linee stabilite da quello nazionale, una paga non al di sotto dei 1500€ mensili, compreso anche il versamento dei contributi. Eppure il titolare di un negozio è stato costretto a chiudere. Il motivo? Non trova personale.
A parlare, in un’intervista al quotidiano “Il Messaggero”, è stato un ristoratore di Jesolo: “Non trovo camerieri”.
Uno sfogo vero e proprio quello del ristoratore di Jesolo, Stefano Moliterno che, dopo aver messo online centinaia di annunci per la ricerca del personale per il suo locale, con un contratto di lavoro che segue le linee nazionali, una paga non inferiore a 1500€ mensili ed il versamento, anche, dei contributi, è stato costretto a chiudere a solo un mese dall’apertura.
A raccontare la sua vicenda è stato il quotidiano “Il Messaggero”. “Avevamo aperto con il minimo indispensabile e ora non posso gestire il locale solo con due persone” – ha raccontato. Anche lui stesso si è messo in gioco nel suo locale, arrivando a lavorare anche 15 ore al giorno. Ma ammette, ora, di non farcela più: “A fine mese chiuderò il locale a tempo indeterminato: non trovo altro personale e non posso toglierlo dagli altri due visto che anche lì siamo al limite” – spiega rammaricato.
Davanti ad una stagione estiva che sta per cominciare, a Jesolo così come nel resto d’Italia, la chiusura del suo locale lascia l’amaro in bocca. “Pagheremo l’affitto del locale ma per ora non continuerò più questa avventura” – continua, ma è certo che non potrà riaprire, in piena attività, non prima di settembre.
Davanti ad una situazione che sembra bloccata, lo stesso ristoratore, però, non dice di sentirsi sconfitto. Ma perché non riesce a trovare personale? “Probabilmente manca la voglia di fare questo lavoro, di lavorare dietro a un banco e di fare il cameriere” – ha spiegato. Forse sono i giovani a non volersi mettere più in gioco, anche con questo tipo di lavoro? Le risposte potrebbero essere tante.
Sta di fatto che, ora, il ristoratore è costretto a chiudere la sua attività, anche davanti ad un’idea che gli era balenata per la mente, ovvero quella di acquistare dei robot per sopperire alla mancanza di personale: “E’ una spesa grossa che in questo momento non mi sento di affrontare” – spiega.
Dove non ci sono mani che lavorano, sembra che i robot stiano prendendo sempre più piede, diventando loro la vera alternativa dove c’è sempre meno manodopera. Quello che il ristoratore di Jesolo aveva offerto, nei suoi annunci online, era un contratto che seguiva pienamente le linee di quello nazionale, una paga mensile a partire da 1500€ insieme anche al pagamento dei contributi.
Ma nemmeno questo è servito affinchè i giovani venissero attratti e iniziassero a comprendere il vero valore del lavoro. Da qui, la decisione di chiudere.
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