Si parlava di ambiente, ma tutti quanti si sono presentati con velivoli e jet privati, il tutto a discapito di quello che, poi, sarebbe stato il loro discorso su ambiente ed energia. Ecco lo studio effettuato da Greenpeace international su ciò che è accaduto a Davos.
Spreco di energia a discapito, proprio, dell’ambiente, con emissioni quattro volte superiori in una sola settimana.
Una ricerca che è stata commissionata da “Greenpeace International” immediatamente dopo l’edizione del Forum sull’ambiente di Davos, che si è tenuto alla fine dello scorso mese di maggio, ha rivelato qualcosa di impressionante che cozza, notevolmente, con quello che era l’argomento di trattazione: l’ambiente.
Fra velivoli, aerei e jet privati che sono atterrati in quella settimana (ricordiamo, fra il 21 e il 27 maggio 2022) si sono avute emissioni di anidride carbonica molto al di sopra di quelle che, in una sola settimana, si sarebbero registrate.
Sono stati ben 1040 i velivoli e i jet che sono arrivati a Davos e le emissioni di CO2 quattro volte superiori a quelle che, di solito, fa un jet o un gruppo di essi in altre settimane o altri periodi dell’anno. Un notevole spreco di energia ma anche, un danno all’ambiente notevole, altro che accordi per il pianeta e la sua salvaguardia.
L’analisi e lo studio sono stati condotti dalla società olandese di consulenza ambientale chiamata “Ce Delft” per conto proprio di Greenpeace. Questi hanno dimostrato come i voli effettuati con jet privati e altri tipi di velivoli, nella sola settimana del “World Economic Forum” (sia a Davos che negli aeroporti ad esso vicini), siano raddoppiati.
Intorno ai 250 voli di jet privati in una sola settimana, il doppio rispetto ad altri giorni dell’anno e, sui 2500 rappresentati presenti, circa 1 su 10 ha volato con il proprio velivolo privato. Qual è stato l’impatto sul clima? Catastrofico.
In una sola settimana, questi jet hanno causato l’emissione di 9.700 tonnellate di CO2: in pratica i più ricchi e potenti del pianeta sono arrivati a Davos per discutere di clima e emergenze energetiche, senza però badare a come ci arrivavano, aumentando così a dismisura le emissioni nell’atmosfera.
Oltre 1000 i jet che hanno volato su Davos nel solo anno 2022 e, il 53% di essi, era per viaggi di tratta breve (intorno ai 750 km), viaggi che potevano esser fatti anche in treno. Ma ci sono stati anche voli più brevi: il 6%, infatti, di questi voli, ha volato per soli 100 km e, se scendiamo ancora di più nello specifico, ce ne sono stati alcuni che hanno utilizzato il jet anche soltanto per 21 km.
La Germania, la Francia e l’Italia sono state le tre principali nazioni dalle quali sono partiti il maggior numero di jet e voli diretti a Davos. Una situazione un po’ contorta nel suo insieme: si parla di ambiente e di crisi climatica e, come denunciato da questo studio per Greenpeace, tutti sono arrivati a bordo di jet privati anche solo per brevi tratti.
Altro che sensibilità e cura per l’ambiente.
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