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Aggiornamento del 27/11/2015
La tensione rimane sempre alta tra Russia e Turchia. La Russia ha deciso di sospendere, per un periodo non ancora definito, la sua partecipazione alle esercitazioni navali sul Mar Nero ‘Blackseafor’, nelle quali è presente anche la marina militare turca: ha sottolineato che si tratta di una risposta all’abbattimento immotivato del jet russo.
La Turchia invece ha deciso di sospendere temporaneamente i voli militari anti Isis sulla Siria, sempre a seguito del caso jet russo.
Sembra che la decisione sia stata presa in accordo con la Russia, al fine di evitare altri spiacevoli incidenti. Questo fermo non ha al momento un tempo definito e potrebbe continuare finché i canali di dialogo tra i due Paesi non si apriranno nuovamente. E’ prevista anche una ‘hotline’ per la trasmissione di comunicazioni militari, resasi necessaria, considerati gli ultimi tragici avvenimenti.
Sempre a seguito dell’abbattimento del velivolo russo, Putin ha annunciato la preparazione di dure misure economiche contro la Turchia. Inizierà da un rafforzamento dei controlli sulle importazioni di generi alimentari turchi, che secondo quanto sostenuto dal leader russo, per un 15% non sono conformi alle sue norme sanitarie.
Mosca minaccia anche di bloccare i turisti russi, i voli da e verso la Turchia, e anche di fermare il progetto per il gasdotto Turkish Stream e per la centrale nucleare di Akkuiu.
Infine il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov ha dichiarato: ‘Erdogan non ha chiamato Putin’ e smentisce le parole di Recep Tayyip Erdogan, il quale afferma che Putin non ha risposto alle sue telefonate: ‘Il presidente turco non ha chiamato il leader del Cremlino al telefono, dopo l’abbattimento del jet militare’.
Aggiornamento del 25/11/2015
Sale alle stelle la tensione tra la Turchia e la Russia. Dopo lo sconfinamento di ieri mattina dell’aereo russo in territorio turco, e il suo abbattimento dopo dieci avvertimenti radio, è stata registrata la morte di entrambi i piloti.
Nella serata di ieri, il ministro della difesa russo ha reso noto che anche un suo elicottero Mi-8, inviato sul territorio siriano alla ricerca dei due piloti, è stato colpito a fuoco dai ribelli e uno dei due piloti è rimasto ucciso.
La Russia ha immediatamente convocato la Turchia per chiarimenti, mentre il governo turco ha convocato gli ambasciatori di Stati Uniti, Russia, Francia, Regno Unito e Cina.
Il governo russo non ha perso tempo e ha pensato a delle contromisure, come annunciato da Serghiei Rudski, capo dipartimento operativo dello Stato maggiore russo: ‘Saranno adottate misure per rinforzare la difesa contraerea: a tale scopo l’incrociatore Moskva, dotato del sistema contraereo Fort, analogo agli S-300, occuperà una postazione nella zona costiera di Latakia. Avvisiamo che tutti i bersagli che rappresentano per noi un pericolo potenziale saranno distrutti’.
In conclusione, il ministero degli Esteri russo, al momento sconsiglia vivamente ai propri cittadini di intraprendere viaggi in Turchia: ‘La minaccia del terrorismo (in Turchia, ndr) non è inferiore a quella esistente in Egitto’, mentre Nikolai Levicev, vicepresidente della Duma, ha aggiunto: ‘E’ consigliabile sospendere i voli in Turchia ed evacuare i russi presenti lì. Adesso è evidente il legame di Ankara con l’Isis. L’abbattimento del jet militare russo è un atto di aggressione paragonabile all’attacco all’altro aereo russo nei cieli sopra il Sinai’.
Aggiornamento delle ore 16.00 – 24/11/2015
La Cnn turca ha diffuso un’immagine nella quale si evidenzierebbe l’effettivo sconfinamento del Su-24 russo in territorio turco. Uno dei due piloti è rimasto ucciso, mentre l’altro sarebbe nelle mani dei ribelli anti Assad. Nel frattempo, è giunta anche la decisione da parte del ministro degli esteri russo Sergey Lavrov, di cancellare la visita in Turchia, in programma per mercoledì. E’ poi giunto l’inevitabile commento di Vladimir Putin sui fatti di questa mattina e non è affatto rassicurante: ‘L’abbattimento del jet russo da parte dei turchi avrà pesanti conseguenze’. Di pari spessore è la dichiarazione di Alexei Pushkov, capo della commissione esteri del parlamento russo: ‘Chiaramente Ankara non ha soppesato le conseguenze di suoi atti ostili sugli interessi e sull’economia turca. Le conseguenze saranno molto serie’. Per le 17.00 è confermato il consiglio di sicurezza straordinario della Nato, come da richiesta di stamattina della Turchia.
24/11/2015
Un aereo militare russo è stato abbattuto dall’aviazione di Ankara, poiché aveva sconfinato nel territorio aereo dei turchi. Il velivolo sarebbe precipitato lungo in confine tra Siria e Turchia. Lo ha reso noto l’ufficio del premier turco Ahmet Davutoglu, il quale ha dato l’ordine al ministero degli Esteri di aprire una consultazione d’urgenza con la Nato, l’Onu e i Paesi coinvolti. Al momento la Russia nega di aver valicato i confini aerei turchi.
Secondo il ministro della Difesa russo, il loro aereo stava sorvolando sui cieli siriani: ‘Il Su-24 si trovava assolutamente nel territorio siriano. Il Su-24 volava a 6mila metri di quota e dalle prime informazioni che abbiamo sarebbe stato abbattuto da fuoco proveniente da terra’.
Fonti militari turche sostengono invece che il jet russo avrebbe invaso i cieli turchi nel distretto di Yayladag, nella provincia sudorientale di Hatay. Ankara sottolinea che l’ordine di abbatterlo è giunto dal premier turco, dopo che il velivolo ha ignorato ben dieci avvertimenti in soli cinque minuti.
Una tv turca ha mostrato un video in cui il velivolo in fiamme si stava schiantando a terra, in territorio siriano, a nord della città costiera di Latakia, sede dei jet russi impegnati nei bombardamenti sulla Siria.
I due piloti si sono paracadutati fuori dal velivolo non appena sono stati colpiti.
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