Le proteste contro il jobs act rischiano di paralizzare la Francia, nonostante tutto il presidente Francois Hollande non demorde e dal Giappone dove è impegnato con il G7, annuncia che non ha alcuna intenzione di rinunciare alla riforma del lavoro. Parallelamente anche i sindacati non cedono.
Francois Hollande afferma con decisione: “Io ho voluto questa riforma, è coerente con quanto abbiamo fatto negli ultimi quattro anni” ed è per questo che annuncia: “Andiamo avanti sino alla fine” e augura che il jobs act francese possa essere, “una legge di tutti e per tutti”. Su quanto sta accadendo al Paese colpito dagli scioperi ferroviari e dal blocco dei rifornimenti di carburante, il presidente assicura: “Il governo garantirà libertà di movimento per i cittadini”.
Ma la mobilitazione del sindacato Cgt, che si oppone fortemente alla riforma, continuano. Ai blocchi delle raffinerie e la conseguente mancanza di carburante e alle attività interrotte nelle centrali nucleari, si aggiunge l’annuncio del blocco ferroviario in programma dal 31 maggio, indetto da Sncf, e della metro a partire dal 2 giugno. Il Jobs act non piace ai sindacati, ma neanche le azioni della polizia che i giorni scorsi hanno sgomberato alcune raffinerie occupate, sembrano ostacolarli.