John Elkann compra Repubblica e, insieme alla sua Exor, entra a far parte del mondo dell’editoria: il rampollo di casa Agnelli, infatti, ha rilevato dalla Cir, per 0,46 euro ad azione, il 43,8% detenuto in Gedi, la società che controlla il Gruppo L’Espresso – del quale fanno parte La Repubblica, La Stampa e 13 testate locali – e in cui già era presente da due anni con una quota di circa il 6%.
L’operazione sarà finalizzata ufficialmente entro il primo trimestre del 2020, successivamente alle autorizzazioni ottenute dall’Antitrust italiano e quello europeo. Cir, però, continuerà ad essere presente all’interno di Gedi con il 5% dopo che la nuova creata ah hoc da Exor avrà lanciato una OPA sul capitale rimanente non posseduto, pari a poco oltre il 50%, mentre il costo dell’operazione dovrebbe aggirarsi intorno ai 100 milioni di euro.
John Elkann subentra a De Benedetti
John Elkann compra Repubblica e si lancia, quindi, nel mondo dell’editoria. Una trattativa nata già da qualche tempo e che ora è giunta alla conclusione con De Benedetti che lascia il mondo del giornalismo dopo circa 30 anni mentre per John Elkann non si tratta di una prima volta assoluta: già nel 2015, infatti, era diventato il primo azionista del settimanale inglese The Economist con una quota di controllo del settimanale inglese in mano pari al 43,4%. Adesso, però, la mossa dell’attuale presidente della Ferrari ridisegna la geografia dell’editoria italiana mettendo al vertice la famiglia Agnelli, attraverso la holding Exor, e mandando in scena un cambio della guardia in Gedi dopo neanche quattro anni dalla fusione di Itedi (la società editrice dei quotidiani La Stampa e Il Secolo XIX che faceva capo a Fca) con il gruppo l’Espresso-la Repubblica. “Con questa operazione ci impegniamo in un progetto imprenditoriale rigoroso, per accompagnare Gedi ad affrontare le sfide del futuro. Oltre a portare l’esperienza maturata nel settore, anche a livello internazionale, Exor assicurerà la stabilità necessaria per accelerare le trasformazioni sul piano tecnologico e organizzativo. Siamo convinti che il giornalismo di qualità ha un grande futuro, se saprà coniugare autorevolezza, professionalità e indipendenza con le esigenze dei lettori, di oggi e di domani” sono state le parole di Elkann.
Un rivoluzione importante quella che riguarda il mondo dell’editoria, quasi una questione di famiglia per John Elkann: il fondatore de “La Repubblica”, infatti, era stato Carlo Caracciolo il quale aveva affidato il timone di quella nave ad Eugenio Scalfari. Caracciolo era il fratello di Marella, moglie di Gianni Agnelli, e quindi pro zio di John Elkann. Adesso il ritorno del giornale, insieme alle altre testate controllate dal gruppo, tornano nella mani del rampollo di casa Agnelli che potrà così disporre di una cassa di risonanza importante anche per i propri interessi aziendali che vanno dal Gruppo FCA alla Juventus. Proprio alla squadra bianconera è legato un derby che dal campo si sposta ora all’editoria con il presidente del Torino, Urbano Cairo, che vanta oltre al Gruppo Rcs, anche il possesso di reti televisive come La 7: un motivo in più per far crescere ancora di più il proprio network. John Elkann compra Repubblica – insieme alle altre testate del gruppo – ed è pronto ad intraprendere una nuova sfida ampliando ulteriormente i propri orizzonti.