Un trionfo, quello di Johnny Depp a Cannes, protagonista del film d’apertura Jeanne du Barry. L’attore ha ottenuto una standing ovation di ben 7 minuti dopo la proiezione ed è apparso commosso, oltre a dimostrare di essere un attore con ancora tanto, tanto da dare. Il suo Luigi XV ha sorpreso chi si aspettava un’interpretazione filo-burtoniana: l’artista ha invece giocato di sottrazione, regalando una prova convincente e sentita, mettendo in ombra la protagonista-regista Maiwenn, ex moglie di Luc Besson.
Anche se non vuole chiamarlo un ritorno, “Non sono mai andato via”, quello di oggi sulla Croisette di Cannes lo è stato a tutti gli effetti, per Johnny Depp. Per l’attore si è trattato del primo tappeto rosso dopo la vittoria nel processo contro l’ex moglie Amber Heard e tutti gli occhi non potevano che essere per lui. Molto elegante con i capelli lunghi raccolti in un codino e lo smoking d’ordinanza, Depp non ha risparmiato saluti, autografi e selfie alla folla assiepata fuori dal Palais del Festival. Jeanne du Barry, film che vede come protagonista Maiwenn (anche regista della pellicola) nei panni della favorita di Luigi XV e l’attore americano nei panni del sovrano francese, ha aperto il 76esimo Festival di Cannes e ha regalato alla fine della proiezione all’attore preferito di Tim Burton un’ovazione di 7 minuti.
Un’interpretazione su cui pochi avrebbero scommesso, quella di Johnny Depp, che ha mostrato di poter recitare in sottrazione, sfoggiando per l’occasione anche un francese di tutto rispetto e che non ha sfigurato durante la proiezione in sala. Al termine del film, per lui è scattata un’ovazione durata ben 7 minuti, che lo ha fatto commuovere.
Jeanne du Barry – La favorita del re, vede oltre all’attore americano nei panni di Luigi XV anche Maiwenn, la regista, che ha deciso di prendere per sé la parte dell’ultima favorita del sovrano, mostrandola sotto una veste decisamente diversa da quella che finora era stata portata sullo schermo (basti pensare alla versione di Asia Argento nel Maria Antonietta di Sofia Coppola).
La vera star del film rimane però Depp, che propone un Luigi XV silenzioso, invecchiato e malinconico, quasi infastidito dai dignitari e dagli aristocratici di corte e che ha stupito non poco i critici e i giornalisti del settore presenti. Apparso con 45 minuti di ritardo alla conferenza stampa di oggi seguita alla proiezione della pellicola, Johnny ha anche parlato del difficile periodo passato in seguito alle dichiarazioni dell’ex compagna e le definizioni della stampa.
“Quando ti viene chiesto di abbandonare un film che stai facendo a causa di parole che fluttuano nell’aria, sì, ti senti boicottato. Ma io non mi sento boicottato da Hollywood perché a Hollywood non penso. Quello che avete letto sulla mia vita negli ultimi cinque o sei anni è una fiction scritta magnificamente e orrorificamente. È come fare la domanda: “Come stai?” Ma il sottotesto è: “Dio, ti odio” ha dichiarato a chi gli chiedeva come avesse reagito alla “cacciata” dalla Mecca del cinema.
“Non sono preoccupato da persone anonime che perdono tempo coi loro computer. È un momento strano e divertente in cui tutti vorrebbero poter essere sé stessi, ma non possono. Devono essere in linea con la persona che hanno di fronte. Se vuoi vivere quella vita, ti auguro il meglio” ha quindi concluso l’attore.
Nel 2015 Johnny Depp convola a nozze con Amber Heard, collega conosciuta nel 2011 sul set di The Rum Diary, ma il matrimonio finisce dopo soli 15 mesi, con Heard che lo accusa di violenze fisiche.
Una versione, questa, sostenuta poi anche dopo il divorzio avvenuto nel 2017 dall’attrice texana, soprattutto durante un’intervista a un noto quotidiano nazionale, dove senza fare il suo nome, ma facendo chiaramente capire a chi si riferisse, ribadì le sue accuse a Depp.
A seguito di tali dichiarazioni, l’attore decide quindi di portarla in tribunale per diffamazione, adulterio e violenze domestiche e chiedendole un risarcimento di 50 milioni di dollari. Seguito con grande interesse dalla stampa, si conclude nel giugno del 2022, non prima di esser costato all’attore ingaggi e campagne pubblicitarie, in seguito alla nomea di “violento” datagli. Ora, per lui, è tempo di rivincita?
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