Johnny Depp sarebbe sul lastrico: a dirlo è il suo ex manager, l’agenzia The Management Group. Dopo il divorzio milionario da Amber Heard, a gennaio Depp ha portato in tribunale la sua ex agenzia con l’accusa di cattiva gestione del suo patrimonio e frode finanziaria, violazione di contratto e negligenza professionale chiedendo un risarcimento di circa 25 milioni di dollari. Dopo due settimane di silenzio, arriva la risposta degli ex manager, secondo cui c’è un unico responsabile per la dissoluzione del patrimonio di Johnny Depp ed è … lo stesso attore.
Tre milioni di dollari per far sparare le ceneri del giornalista e scrittore Hunter S. Thompson da un cannone; 18 milioni di dollari per uno yatch da 150 piedi; 4 milioni per un’etichetta discografica (fallita); 30 mila dollari al mese per vini pregiati, 200 mila dollari per aerei privati, 150.000 euro al mese per la sicurezza e 300.000 dollari al mese per mantenere uno staff da 40 persone. Oltre ai 75 milioni di dollari spesi per acquistare, rifornire e migliorare case sparse in tutto il mondo e agli svariati milioni spesi in opere d’arte (oltre 200 pezzi di Warhol, Klimt, Basquiat e Modigliani) e relativo mantenimento . Sarebbero queste le spese pazze che rischiano di mandare Johnny Depp sul lastrico.
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A svelarlo la contro-causa intentata dal The Management Group nei confronti della star di Pirati dei Caraibi, che a metà mese aveva citato in giudizio la sua ex agenzia sostenendo che gli avesse fatto perdere decine di milioni di dollari, non maneggiando bene le sue finanze, chiedendo prestiti senza la sua approvazione e in generale nascondendogli lo stato completo delle sue finanze. Depp e la sua agenzia sono ai ferri corti da mesi, da quando – a marzo 2016 – Depp ha scoperto che per non finire sul lastrico avrebbe dovuto vendere parte delle sue proprietà in Francia per pagare i suoi debiti.
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Depp all’epoca licenziò l’agenzia, assunse un nuovo manager e – stando alle sue dichiarazioni – ha scoperto tutti i disastri finanziari; secondo la causa intentata da Depp, ‘MG tratta il reddito dell’attore come se fosse proprio’. Una ricostruzione smentita da Joel e Rob Mandel, secondo cui Johnny Depp è sì sul lastrico, ma perché da anni si dedica a spese pazze. Secondo i due manager, nel dicembre 2012, Depp stava affrontando la rovina finanziaria e per evitare il crac ha richiesto un prestito di 5 milioni di dollari ai Mandel, promettendo un rimborso totale entro gennaio 2014, mai arrivato. ‘Per 17 anni abbiamo tentato di non mandare Depp sul lastrico, ma non abbiamo il potere o l’abilità di controllare le spese di Johnny e i suoi numerosi vizi, né di forzare Depp a prendere decisioni più sensate’, sostengono i Mandel.
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I due aggiungono di aver più volte consigliato l’attore e il suo avvocato (oltre ad altre persone del suo staff, tra cui la sorella/assistente personale) che Depp viveva sopra i propri mezzi, invitandolo a spendere meno e a disfarsi di assets inutili e costosi, senza alcun risultato, visto che Depp li avrebbe insultati, e dichiarato che avrebbe lavorato di più per poter comprare ogni cosa lui desiderasse. Al netto di accuse e contro accuse, ora la palla passa ai giudici.