Jonathan Demme è morto: il mondo del cinema è in lutto per la scomparsa del regista de ‘Il silenzio degli innocenti’, che gli aveva portato fama imperitura grazie all’adattamento del romanzo di Thomas Harris recitato da Jodie Foster e Anthony Hopkins. La scomparsa di Jonathan Demme è avvenuta a 73 anni e le cause della morte, ha riferito la famiglia ai media americani, stanno nel cancro all’esofago da cui era affetto dal 2010, oltre ad una patologia cardiaca che ha complicato le condizioni di salute del regista americano.
La morte di Jonathan Demme porta via uno dei registi più amati di Hollywood, nato a New York nel 1944. Dopo un’adolescenza a Miami, Jonathan Demme entrò nel mondo del cinema in qualità di sceneggiatore e coproduttore, due ruoli che all’inizio gli diedero i mezzi per poi passare alla macchina da presa. Da regista, Jonathan Demme ha esordito con ‘Fighting Mad’, ‘Crazy Mama’ e ‘Femmine in gabbia’, prodotti per Roger Corman che per primo gli aveva permesso di scoprire il cinema.
Nel 1986 arriva la commedia ‘Qualcosa di travolgente’ con Melanie Griffith e Jeff Daniels, portato anche a Cannes l’anno successivo, e ‘Una vedova allegra… ma non troppo’ che porta in scena Michelle Pfeiffer e Matthew Modine. Ma il successo definitivo arriva con ‘Il silenzio degli innocenti’ dove Jonathan Demme filma la storia di Hannibal Lecter che aiuta la giovane agente Clarice Sterling a catturare un serial killer e conquista l’Academy, garantendo al film i cinque premi Oscar più importanti: miglior film, miglior regia, miglior attore (Anthony Hopkins), miglior attrice (Jodie Foster) e migliore sceneggiatura (di Ted Tally).
L’exploit degli Oscar si ripeterà nel 1993 con ‘Philadelphia’ che farà guadagnare a Tom Hanks il primo Oscar e frutterà il premio come miglior canzone a Bruce Springsteen per ‘Streets Of Philadelphia’. Sono proprio questi gli anni più prolifici di Jonathan Demme alla regia, che si distinguerà per il suo motto per realizzare un buon film: ‘Ogni film deve avere il più possibile azione, umorismo, un po’ di s£sso e una buona dose di impegno sociale, possibilmente orientato a sinistra’ diceva sempre.
Negli ultimi anni Jonathan Demme aveva dato sfogo alla sua vena di documentarista filmando due pellicole su Neil Young (‘Neil Young: Heart of Gold’ nel 2006 e ‘Neil Young: Trunk Show’ nel 2009), poi girando il film dedicato alla musica di Enzo Avitabile e un documentario dedicato a Justin Timberlake, intitolato ‘Justin Timberlake and The Tennessee Kids’, ma le sue radici lontane in questa passione affondavano in ‘Stop Making Sense’ che aveva dedicato alla musica dei Talking Heads. Tra i film di Jonathan Demme degli anni Duemila figurano ‘The Manchurian Candidate’, ‘Rachel sta per sposarsi’ con Anne Hathaway e la commedia rock ‘Dove eravamo rimasti’ con protagonista la ritrovata Meryl Streep, oltre ad aver girato alcuni episodi di serie tv come ‘The Killing’ e ‘Shots Fired’.