Sono stati più di 2mila le persone che hanno partecipato ed accompagnato, per il suo ultimo viaggio, Jordan, 19enne morto dopo un gravissimo incidente stradale. Amici, familiari e conoscenti, per dare l’estremo saluto al “gigante buono”.
Il suo corteo è stato accompagnato dalla musica che piaceva al giovane. Tanta la commozione. Ma cerchiamo di capire cosa è successo.
Un grave incidente stradale l’ha strappato alla vita. Jordan de Barre è morto venerdì scorso, mentre era a bordo della sua automobile. Mentre stava attraversando un sottopasso nelle campagne di Modena, la sua auto è andata a sbattere contro un muro uccidendolo sul colpo.
Le indagini sono ancora in corso per capire cosa sia effettivamente successo al giovane, se si sia trattato di un incidente provocato da un’altra auto, una distrazione al volante o un’avaria al mezzo che stava guidando. Sta di fatto che l’impatto contro il muro è stato fatale per Jordan che era alla guida: è morto sul colpo.
Con lui, in auto, c’era anche suo cugino che è rimasto ferito ma non in gravi condizioni. Stando ad una prima ricostruzione dei fatti, Jordan e suo cugino erano a bordo della stessa auto e si stavano dirigendo da alcuni parenti a cena. Era il 6 gennaio. Il giovane viveva a Modena e l’incidente è avvenuto in un sottopasso nelle campagne del modenese, in Stradello Panaro.
Nel giorno dei suoi funerali sono stati in tantissimi a volergli dare l’ultimo saluto, quasi 2mila persone fra parenti, amici e conoscenti. Al seguito del corteo funebre di Jordan, musica rap, neomelodica e leggera, quella che piaceva al giovane. A significare che neanche la musica dimenticherà mai quel “gigante buono”, così come tutti lo chiamavano.
Fiori, palloncini e un vero e proprio fiume di persone che ha accompagnato il suo feretro. Tanti anche i membri della comunità sinti provenienti da ogni parte d’Italia. I funerali sono stati celebrati nella chiesa di Collegara. Il suo corteo funebre è stato aperto da tantissimi giovani che portavano fiori e palloncini bianchi, segno della sua purezza e della sua gioventù. Ma anche dalla musica che, come dicevamo, era quella preferita dal 19enne.
Il carro funebre è stato, poi, preceduto da una Bmw e da una Ferrari e tutti i suoi più cari amici indossavano una maglietta con su scritto “Jordan il gigante buono”.
L’ennesima vita umana strappata dalla strada, portando così sempre più in alto il numero delle vittime per incidenti stradali. Anche il Governo cerca di darsi da fare per evitare che queste stragi continuino e portino via ancora delle giovani vite e non solo. Il Ministro delle Infrastrutture, Salvini, sollecita infatti una revisione del Codice della Strada, auspicando le modifiche ad un codice che è datato 1992.
Salvini aveva, anche, anticipato qualche possibile modifica, come ad esempio il ritiro a vita della patente per chi commette gravi infrazioni, o per chi guida sotto effetto di sostanze stupefacenti o, peggio ancora, ubriaco.
Una stretta necessaria per evitare altre morti bianche sulla strada.
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